Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante[1].
Immatricolazioni: a Matera +54,1% nuovi autocarri in un anno
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. Sul podio della classifica nazionale, la Basilicata segue il trend positivo con una crescita più sostenuta: +35% pari a 189 nuovi mezzi. Sopra la media regionale, Matera segna un balzo in avanti del 54,1%, registrando 57 nuove targhe.
Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. Meno dinamico il mercato regionale, dove la Basilicata segna +3,1%, al netto di 66 nuove targhe (due in più rispetto all’anno precedente). In questo contesto la provincia di Matera chiude in negativo il 2023 con 11 nuovi bus (-35,3%).
Alimentazione: a Matera i primi bus ibridi
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
In Basilicata si segnala un lieve calo del gasolio, che rimane comunque preponderante e copre il 95,1% del parco (-0,2 punti percentuali rispetto al 2022). La crescita interessa il comparto degli ibridi (+0,2 punti percentuali) che, tra benzina e gasolio, si attestano a quota 0,4%. L’elettrico rimane stabile allo 0,1%.
A Matera il gasolio segue lo stesso calo percentuale regionale e raggiunge il 95,5%, così come cresce della stessa quota l’ibrido che però arriva a 0,4%, poco al di sotto della media nazionale. Il metano passa da 1,30% a 1,28% e l’elettrico rimane fermo allo 0,1%.
Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).
In Basilicata si registra una situazione di stallo: solo gli ibridi diesel iniziano a fare la loro comparsa e da quota 0 arrivano a uno 0,05%. Il 98% del parco rimane a gasolio e il rimanente a benzina.
È proprio Matera che registra la percentuale di ibrido a gasolio. Qui la trazione a gasolio scende a 96,8% e la benzina a 2,3%.
Categoria Euro: a Matera più del 61% dei bus in circolazione è inquinante
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.
Sopra la media nazionale, le categorie più inquinanti in Basilicata salgono a quota 58,7%, con l’Euro 0 che si attesta al 22%. Per contro le classi più ecologiche si fermano al 24,8%, di cui il 14,7% è dato dagli Euro 6 e il 10,1% dagli Euro 5.
In linea con la media regionale a Matera più della metà (58,6%) del parco è ancora dato dagli Euro 0 – 3, in calo di due punti percentuali rispetto al 2022. In leggera crescita le classi Euro 5 e 6 che aumentano rispettivamente di 1,2 punti percentuali e insieme arrivano al 24%.
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 (al 13,3%) potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
In controtendenza, in Basilicata la quota del parco poco inquinante arriva al 43,7%: benché la classe preponderante sia l’Euro 6 col 22,3%, le categorie dalla 0 alla 3 coprono ancora la maggior parte del circolante e gli Euro 3 arrivano al 21,6%.
Matera è maglia nera per gli Euro 0 che, da soli, coprono il 20%. La percentuale si alza a 61,3% se si considerano anche gli Euro 1, 2 e 3. Sotto la media regionale gli Euro 5 e 6 (rispettivamente al 10,2% e 19,1%).
Anzianità: a Matera il 46% dei bus ha più di 20 anni
L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.
In Basilicata la fascia più rappresentata è quella di autocarri tra 20 e 30 anni, che raggiunge il 23,8% del totale circolante, in crescita di 1,4 punti percentuali dal 2022. Rispetto alla media nazionale la Basilicata presenta un parco più datato: più del 24% dei veicoli ha oltre 30 anni (15,8% in Italia) e quelli sotto i 10 anni sono il 20,8% (35,2% Italia).
In provincia di Matera l’età media degli autocarri è in linea con l’andamento regionale: il 24,4% supera i 30 anni e il 20,5% ha meno di 10 anni. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni che sale al 23% (+1,1 punti percentuali rispetto al 2022).
Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
Anche in questo caso la Basilicata mostra veicoli più datati rispetto alla media nazionale: i veicoli sopra i 20 anni raggiungono quota 41,7% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 26,1%. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni (pari al 28,6%).
A Matera scende la quota di bus con meno di 10 anni (24,8% del circolante). Viceversa, gli autobus datati salgono al 46% (di questi ben il 10,2% è ultraquarantenne).