I cittadini di Vietri di Potenza, sia per le utenze domestiche che non domestiche, per il secondo anno consecutivo non pagheranno al Comune un solo centesimo di Tari, la tassa sui rifiuti. A darne notizia è il sindaco, Christian Giordano, a margine dell’ultimo consiglio comunale, grazie all’iniziativa fortemente voluta e portata avanti dall’amministrazione comunale.
Un nuovo obiettivo che viene raggiunto grazie alla tenacia dell’amministrazione comunale, che ha portato a recuperare dei soldi che il Comune sta incassando da una cava di proprietà comunale (Cava Pedali), che dopo una serie di procedimenti è ritornata in pieno possesso del Comune.
Infatti, dalla vendita dei materiali depositati nella cava, a seguito del contratto già stipulato nelle scorse settimane, il Comune di Vietri di Potenza incasserà ben 758.000 euro (76.000 euro già acquisiti alla firma del contratto). Si tratta di una virtuosa azione amministrativa, con benefici direttamente nelle tasche dei residenti del Comune di Vietri di Potenza. I cittadini pagheranno solo il 5 % (TEFA), vale a dire qualche euro, tributo per il quale il Comune non ha competenza.
Non è prevista alcuna distinzione di reddito o di utenze domestiche e non domestiche. La Tari verrà azzerata a tutti i vietresi, attività commerciali comprese, come lo scorso anno.
Sin dal suo insediamento, nel 2017, l’amministrazione comunale ha messo mani alla Tari, applicando anno dopo anno delle riduzioni. Fino al 2022, quando i vietresi hanno visto la tassa ridotta di un ulteriore 30 %. Lo scorso anno l’azzeramento totale. Lo stesso per quest’anno.
“Sono felice di annunciare alla mia comunità che, anche per quest’anno, è confermato l’azzeramento Tari. I vietresi non pagheranno la tassa sui rifiuti relativa all’annualità 2023”, ha sottolineato il sindaco, avv. Christian Giordano, che ha aggiunto: “In un momento storico anche noi, nel nostro piccolo, proviamo a sostenere le nostre famiglie e le nostre aziende. Ritengo sia fondamentale che i vietresi comprendano che si tratta di risorse economiche che derivano dallo sfruttamento di un bene pubblico e come tale abbiamo deciso di metterle immediatamente a disposizione dei cittadini. Oggi potrei dire tante, tantissime cose, ma preferisco lasciare che siano i fatti a tracciare la storia. Dico solo che non è stato semplice. Fin quando indosserò la fascia tricolore in rappresentanza del mio comune mi batterò affinché i beni pubblici producano benefici per tutti i cittadini e non solo per pochi centri di interesse; il tutto nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali e in un’ottica di recupero naturalistico dei siti in questione”.
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