“Applicazione dell’aliquota IVA agevolata negli appalti pubblici”. E’ il tema del convegno organizzato questa mattina nella sala convegni dell’hotel San Domenico di Matera dalla Sezione Edili ANIEM di Confapi Matera.
Il seminario, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Matera, ha coinvolto l’avvocato Tributarista e Cassazionista Maurizio Villani e il Presidente dell’ANCI Basilicata Andrea Bernardo.
I lavori sono stati introdotti dal presidente di Confapi ANIEM, Mario Bitonto.
Durante il convegno è stata affrontata la questione dei controlli sulla regolare applicazione dell’aliquota IVA negli appalti pubblici, che in questi mesi sta riguardando in modo particolare la provincia di Matera con diversi verbali di contestazione redatti dall’Agenzia delle Entrate nei confronti delle imprese esecutrici.
Nello specifico, numerosi Comuni appaltano i lavori di “sistemazione di strade comunali urbane” con l’aliquota del 10% anziché con quella del 22% prevista per le manutenzioni stradali. L’Agenzia delle Entrate, invece, correttamente ritiene che in questi casi si stratti di lavori di ammodernamento o pavimentazione stradale, semplici migliorie che non riguardano le costruzioni ex novo di strade residenziali e che, dunque, non possono usufruire dell’agevolazione dell’aliquota IVA al 10% (tabella A, parte III n. 127 quinquies e septies Dpr n. 633/72).
Infatti, ai fini dell’applicazione dell’IVA agevolata bisogna distinguere tra la realizzazione un’opera ex novo e il mero adeguamento di opere già esistenti. Le opere di urbanizzazione primaria (strade residenziali, fognature, rete idrica, ecc.) beneficiano dell’aliquota del 10%. La mera manutenzione o sistemazione di strade, invece, richiede l’aliquota ordinaria del 22%.
Le imprese esecutrici prendono per buono quanto indicato in sede progettuale dalle stazioni appaltanti e l’AdE le sanziona per errata applicazione dell’aliquota IVA sulle fatture emesse nei confronti di enti pubblici per opere realizzate in regime di pubblici appalti. In almeno due interpelli l’AdE si è espressa sulla questione, che dal punto di vista normativo è chiara. Neanche il meccanismo del c.d. split payment esonera l’impresa dalla responsabilità della corretta applicazione dell’aliquota IVA.
Il Presidente di Confapi ANIEM Matera, Mario Bitonto, ha dichiarato: “Il problema non è giuridico, bensì politico. Con la collaborazione dell’avvocato Villani, tra i massimi esperti della materia, abbiamo spiegato ai RUP e ai tecnici delle stazioni appaltanti la corretta applicazione dell’aliquota IVA, al fine di salvaguardare le imprese che quasi sempre non hanno la forza di rifiutare la firma di un contratto con l’imposta al 10%, salvo poi esporsi alle sanzioni dell’Agenzia delle Entrate, che recupera dalle aziende la differenza”.
Capiamo che con l’aliquota al 10% anziché al 22 le pubbliche amministrazioni, per le quali l’IVA è un costo e che sono alle prese con ataviche scarsità di risorse, recuperano importi maggiori da destinare alle opere. Tuttavia, le imprese non possono continuare a subire verbali che, per quanto siano correttamente redatti dagli organi di controllo, attengono a una responsabilità morale delle stazioni appaltanti”.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)