Mattinata ricca di impegni in Prefettura. Nella Sala Italia del Palazzo di Governo sono stati, infatti, sottoscritti:
1l’Accordo istituzionale per gli “Interventi di straordinaria manutenzione della Chiesa di S. Maria del Gesù in Viggiano tra la Prefettura di Potenza, in rappresentanza del Fondo Edifici di Culto – F.E.C.del Ministero dell’Interno, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e, a seguire, il “Protocollo per la Legalità” tra la Prefettura di Potenza e il Segretariato regionale per la Basilicata del Ministero della Cultura in funzione di Stazione appaltante, ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa e dei fenomeni corruttivi negli affidamenti di lavori, servizi e forniture.
Accordo istituzionale per gli “Interventi di straordinaria manutenzione della Chiesa di S. Maria del Gesù in Viggiano”
L’Accordo siglato dal Prefetto di Potenza Michele Campanaro, dal Provveditore Interregionale Placido Migliorino e dalla Soprintendente Luigina Tomay, si inquadra nella più ampia cornice della collaborazione inter istituzionale per gli interventi di conservazione e tutela del complesso di beni immobili e mobili di proprietà del Fondo Edifici di Culto – F.E.C. del Ministero dell’Interno.
Una vocazione istituzionale particolarmente significativa quella affidata al Fondo, nato per assicurare tutela, valorizzazione, conservazione e restauro di un inestimabile patrimonio immobiliaree mobiliare, proveniente da corporazioni religiose, monasteri e conventi, che, insieme ad altri enti ecclesiastici, furono soppressi nella seconda metà del XIX secolo.
In questa direzione, oltre a finanziare interventi strutturali, il F.E.C. cura pubblicazioni e mostre, dedicate alle più importanti opere architettoniche e pittoriche e partecipa con il prestito d’opere d’arte di proprietà a mostre ed eventi di promozione culturale di rilievo nazionale e internazionale.
Oggi la proprietà del Fondo Edifici di Culto conta 853edifici di culto, aree archeologiche e museali, complessi forestali e un fondo librario antico, conservato al Viminale all’interno della biblioteca della Direzione centrale, con oltre quattrocento volumi antichi, editi a partire dall’anno 1552.
Di questo immenso patrimonio del Ministero dell’Interno, diffuso su tutto il territorio nazionale, fanno parte anche sei Chiese che si ergono nella provincia potentina:
ü la Chiesa ex conventuale di “Sant’Antonio” ad Acerenza;
ü la Chiesa dello Spirito Santo, con i locali dell’ex convento ad Atella;
ü la Chiesa ex conventuale dei Frati “Minori Osservanti”, detta “S. Maria del Piano” a Calvello;
ü la Chiesa e i locali annessi all’ex convento dei “Minori Riformati” a Cancellara;
ü la Chiesa ex conventuale di “Sant’Anna” a Lavello;
ü la Chiesa “Santa Maria del Gesù”,anche conosciuta come Chiesa di “Sant’Antonio”, a Viggiano.
Ed è proprio la Chiesa di Viggiano oggetto dell’ intesa siglata questa mattina, che arriva all’esito di un articolato percorso di interlocuzioni istituzionali, cui il Prefetto Campanaro ha voluto imprimere una forte accelerazione per dare risposte concrete alle diverse criticità che, da diverso tempo, interessano un luogo tanto caro alla comunità lucana.
In particolare,i lavori, interamente finanziati dal Ministero dell’Interno per un importo complessivo di € 875.000,00, dovranno essere ultimati e collaudati entro il 21 gennaio 2027 e riguarderanno:
ü la messa in sicurezza ed il restauro storico artistico degli altari della Chiesa;
ü il miglioramento del deflusso delle acque e l’inserimento di sistema per l’allontanamento delle acque del campanile;
ü il ripristino delle finiture superficiali;
ü la sostituzione del manto di copertura.
In adesione al dettato del Codice dei contratti pubblici e nel solco del principio di sussidiarietà, il documento pattizio disciplina ruoli, attività e procedure, cristallizzando la collaborazione triangolare tra Ministero dell’Interno – F.E.C., rappresentato dalla Prefettura,nelle vesti di Committente,il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche nelle vesti di Centrale di Committenzache si occuperà, concretamente,di progettazione, affidamento ed esecuzione dei lavori e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicatain funzione consultiva.
L’Intesa regola, quindi, nel dettaglio tutti gli stepe le tappe dell’intero procedimento tecnico-amministrativo per traguardare l’ambizioso obiettivo, a partire dall’elaborazione del cronoprogramma delle attività che il Provveditorato renderà noto già nei prossimi giorni.
“Il F.E.C., che a livello locale gestisce i propri beni per il tramite delle Prefetture, svolge una importantissima funzione per la crescita culturale del Paese, custodendo una storia che appartiene a tutti.Prendersi cura e valorizzare opere importanti della nostra tradizione, perché possano essere scoperte ed amate dalla collettività, è una missione affascinante, cui con grande orgoglio stiamo contribuendo anche in questa provincia. Il modello di collaborazione istituzionale che abbiamo inauguratocon la sottoscrizione odierna, infatti, ci consentirà di sperimentare sul campo, un approccio sistematicoche potrà essere applicato anche agli altri, futuri interventi che si renderanno necessari all’esito dellamappatura dei beni, recentemente richiesta alle Soprintendenze dal Ministero dell’Interno. Noi partiamo, intanto, con laChiesa di S. Maria del Gesù di Viggiano, edificata nel secolo XV dai Francescani Minori Osservanti, che verrà restituita alla comunità in un rinnovato splendore storico ed artistico” le parole del Prefetto Campanaro a margine della sottoscrizione dell’Accordo istituzionale.
Presenti all’evento anche il Vice Sindaco di Viggiano Gianfranco Moscogiuroed il Rettore della Chiesa di Santa Maria del Gesù di Viggiano Don Paolo D’Ambrosio
Protocollo per la Legalità
Il Protocolloper la Legalità, sottoscritto dal Prefetto di Potenza Michele Campanaroe dal Segretario regionale per la Basilicata del Ministero della Cultura Luigina Tomay, nasce dall’esigenza di salvaguardare la realizzazione di opere e la prestazione di servizi di interesse pubblico da fenomeni corruttivi e da ogni tentativo di infiltrazione da parte di gruppi legati alla criminalità organizzata, dando sistematicità alle procedure di verifica e controllo nelle fasi gestionali ed organizzativenel settore dei lavori pubblici e delle forniture di beni e servizi.
Il Protocollo per la legalitàsottoscritto oggi estendele cautele antimafia, nella forma più rigorosa delle “informazioni” del Prefetto, alla filiera degli esecutori e dei fornitori ed agli appalti di lavori pubblici sotto soglia.
In particolare, infatti, le linee progettuali dell’Intesa, dopo aver tracciato un’attenta panoramica del quadro normativo, distinguono:
Ø settori aventi ad oggetto le attività c.d. “sensibili”,per i quali vieni ribadito l’obbligo di inserimento nei bandi di specifiche clausole relative alla iscrizione,o richiesta di iscrizione, nella white list degli operatori economici;
Ø ancora i settori aventi ad oggetto le attività c.d. “sensibili”, questa volta, però, per disciplinare le ipotesi di affidamento diretto dove, a prescindere dall’importo, il Segretariato regionale si impegna ad acquisire comunque l’informazione antimafia, tramite Banca Dati Nazionale Antimafia (B.D.N.A.);
Ø settori non ritenuti a rischio infiltrazioni criminali e quelli esclusi dagli interventi relativi alle opere finanziate con fondi PNRR, dove, in deroga alle soglie di valore previste dalla normativa vigente, si prevede che il Segretariato regionale acquisisca l’informazione antimafia tramite Banca Dati Nazionale Antimafia (B.D.N.A.):
ü per tutti i contratti relativi agli affidamenti o appalti di lavori, servizi e forniture sottosoglia di importo pari o superiore a 60.000,00 euro;
ü per i subappalti, subcontratti e subaffidamenti di lavori, forniture e servizi di importo pari o superiore ai 50.000,00 euro;
Per completare il quadro e dare ulteriore forza all’obiettivo di impedire infiltrazioni illegali e corruttele, il documento pattizio prevede, poi, ulteriori lineeoperative tra cui:
Ø obbligo di inserimento nei contratti di specifiche clausole in aderenza a quanto previsto dalle Linee guida ANAC per la prevenzione dei fenomeni di corruzione e, più in generale, di indebita interferenza nella gestione della cosa pubblica;
Ø attivazione ed implementazione, a cura del Segretariato regionale, della Banca dati delle imprese aggiudicatarie al fine di un costante monitoraggio, i cui esiti verranno trasmessi alla Prefettura di Potenza;
Ø pianificazione, a cura della stessa Prefettura, di accessi miratidel Gruppo Interforze Antimafia – G.I.A., con il possibile coinvolgimento del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro;
Ø controllo degli obblighi retributivi e contributivi, anche ai fini dell’acquisto di efficacia dell’aggiudicazione, delle imprese appaltatrici e delle eventuali imprese subappaltatrici;
Ø verifica puntuale del rispetto delle vigenti norme in materia di sicurezza, salute e ambiente;
Ø stretto monitoraggio sui flussi finanziari degli operatori economici per prevenire eventuali fenomeni di riciclaggio e corruzione.
“Nessuno sconto all’infiltrazionedella criminalità ed ai fenomeni corruttivi nell’economia legale della Basilicata. In questa virtuosa direzione, il Protocollo odierno segna un ulteriore passo in avanti, al pari delle altre iniziativeche la Prefettura di Potenza è impegnata da tempo a mettere in campo per impedire forme di inquinamento del tessuto sociale ed economico, che va preservato sano nell’interesse dell’intera collettività”, il monito del Prefetto Campanaro.
Il Protocollo per la Legalità è pubblicato sul sito istituzionale della Prefettura di Potenza, all’indirizzo www.prefettura.it/potenza .