Maurizio Girasole, lavoratore della Valbasento e sindacalista, ha inviato una lettera aperta al sindaco di Pisticci in cui si affrontano nei dettagli le “questioni ambientali e occupazionali da anni accompagnano l’insediamento industriale della Valbasento”.
Questioni ambientali e occupazionali da anni accompagnano l’insediamento industriale della Valbasento con momenti di estrema euforia e di profondo sconforto, quello che serve in questo particolare periodo di crisi nazionale è equilibrio e senso civico. Ciò è possibile se ognuno fa la sua parte, in primis le istituzioni.
Di seguito mi permetto di elencare una serie di fatti che ritengo vadano tenuti in evidenza ogni qualvolta si scrive o si parli di Valbasento:
1) La Valbasento è stata dichiarata Sito di Interesse Nazionale e soggetto a sicura bonifica. Questo grazie alla grande azione di tanti parlamentari Lucani e della Regione Basilicata. L’ultima conferenza di servizi Ministeriale ha stabilito tempi e modalità precise per mettere in sicurezza e avviare la bonifica dell’intera area.
2) Tutti i lavoratori a libro matricola ENI che hanno operato in Valbasento sono sottoposti a sorveglianza sanitaria preventiva per esposizione alle fibre d’amianto a carico dell’Assessorato alla Sanità della Regione Basilicata. Trattasi di circa 3000 persone. A questi bisogna aggiungere la richiesta di Sorveglianza Sanitaria per tutti i lavoratori che hanno operato nel gruppo SNIA. I lavoratori ex Liquichimica dell’area da Ferrandina sono sottoposti a Sorveglianza Sanitaria per esposizione ad agenti chimici. Grazie a questa azione, sollecitata da CGIL CISL UIL, tante vite umane si stanno salvando.
3) Quanti lavoratori in Basilicata sono soggetti a Sorveglianza Sanitaria? Lo sono forse i lavoratori di Tito? altro Sito chimico di Interesse Nazionale. Lo sono forse i lavoratori del settore del mobile imbottito che spruzzano la colla per assemblare la gomma?
4) Il Sindacato ha denunciato in modo puntuale la problematica Amianto aprendo tavoli di confronto in Prefettura e presso l’INAIL dove sono state riconosciute centinaia di posizione utili ai benefici previdenziali. Il Sindacato ha supportato la costituzione dell’associazione AIEA Valbasento.
5) Il Sindacato ha segnalato prontamente a Gennaio 2012 la presenza di sacconi di amianto sospetti ammassati nell’area industriale di Pisticci a ridosso degli impianti Nylstar in fase di dismissione, chiedendo l’intervento di ARPAB, NOE e Regione Basilicata.
6) Il MISE accogliendo la sollecitazioni di Parlamentari avvierà azioni di sviluppo della Valbasento.
7) La Regione Basilicata, nell’ambito del Piano per il lavoro Regionale, ha programmato per il mese di settembre 2012 una Conferenza per la Valbasento.
8) La Regione Basilicata , attraverso il Consorzio Industriale della Provincia di Matera, ha in cantiere nei prossimi mesi cospicui interventi infrastrutturali.
9) La Regione Basilicata ha deliberato nel corso del 2012 azioni di reindustrializzazione del sito industriale pisticcese. E’ stato finanziato: il raddoppio dell’impianto ALEX SpA, la MAIN, la SOGEMONT, la GNOSIS e la RICCIARELLI.
10) Le aziende che operano nella sola area industriale di Pisticci Scalo sono:
Azienda Settore Occupati (circa)
Gnosis Farmaceutico 70
Dow Italia Chimico 40
Politex Tessile 110
Gruppo Lacarpia ( ex Opificio DOW) Indotto Politex 6
Gruppo Lacarpia ( ex Opificio Panasonic ) Indotto Politex 6
LAES e indotto Plastica 5
Orma Gomma Plastica 70
Main Gomma Plastica 70
BBC Metalmeccanico 100
ALEX Metalmeccanico 100
Eco wash Lavanderia Industriale 50
Sogemont Riciclo Materiali Vedi progetto Regionale
Ricciarelli Produzione Bio Energia Vedi progetto Regionale
Minardi 2000 Tessile 10 a regime 23
Ditta Grieco Manutenzione 10
Ditta Morano Manutenzione 10
Pulizia – Facchinaggio- Giardinaggio Servizi 20
Termisol Manutenzione 2
Lucana Spurghi Manutenzione 4
Marbè Mensa Aziendale 4
Infermeria Tecnoparco Medici 3
ENI Pozzitelli Estrazione Petrolifera 15
La stima degli occupati, stabilmente e regolarmente retribuiti, è di circa 1.000 unità. Non parliamo assolutamente di qualche decina di addetti!
A queste aziende vanno aggiunte la Ghizzoni, Amaro Lucano e altre piccole imprese che lavorano nel settore dei servizi.
Agli occupati dell’Area Industriale di Pisticci, per dimensionare gli addetti dell’intera area della ValBasento vanno aggiunti i circa 800 lavoratori assunti nelle aziende ( Coopbox, Novatex, Drop, Mythen, Brianza Plastica) ubicate a Ferrandina.
11) In Valbasento si applicano i contratti nazionali di lavoro, vengono rispettate le norme antinfortunistiche e di igiene ambientale. Il lavoro nero e irregolare non esiste.
12) In Valbasento nessun lavoratore negli anni è stato lasciato senza tutela sociale, il Comune di Pisticci usufruisce dell’opera dei lavoratori percettori della mobilità in deroga da anni.
13) Il quartiere residenziali negli ultimi anni e’ stato sottoposto ad una forte riqualificazione , grazie anche all’impegno delle amministrazioni locali e dei danari lasciati dall’ENI. Il quartiere residenziale ha necessità sicuramente di altri interventi, tra i quali la dotazione di un depuratore per le acque reflue civili.
Equilibrio e determinazione si chiede alle istituzioni nell’affrontare le problematiche ambientali.
Equilibrio e conoscenza si chiede nel rappresentare la reale situazione produttiva e occupazionale della Valbasento.
Equilibrio e senso del servizio alle comunità serve nel coniugare l’occupazione e l’ambiente.
Non è sopportabile leggere che un’area industriale che occupa stabilmente 1.000 dipendenti venga definito “cimitero”.
Con questa lettera, con garbo, chiedo al Sindaco di Pisticci di prendere atto dei fatti elencati e di dare il giusto rispetto a quanti operano in Valbasento: Lavoratori e Imprese. Corregga le dichiarazioni fatte sulla Valbasento e chieda con forza il suo rilancio ai tavoli istituzionali. Dialoghi con le imprese per ricercare sistemi di protezione ambientali che vadano oltre i limiti imposte dalle normative nazionali ed eventualmente chieda un supporto per risolvere il problema della discarica rifiuti solidi urbani Pisticcese “La Recisa”. In Valbasento operano ditte eccellenti specializzati nella raccolta differenziata.
Maurizio Girasole, lavoratore della Valbasento e sindacalista
Riceviamo e pubblichiamo la replica inviata dal sindaco di Pisticci al lavoratore e sindacalista Maurizio Girasole
Risposta a lavoratore e sindacalista della Val Basento
Temiamo che nella lettera aperta al sindaco, si sia andati fuori tema oppure, volutamente, si tenda a mistificare un semplice atto dovuto alla popolazione che rappresenta in materia di tutela della salute e dell’ambiente e, per estrema chiarezza, si ribadisce che tutte le opportunità di lavoro saranno favorite e tutelate nel rispetto dei diritti di tutti.
Il tema dell’occupazione è da sempre un argomento sensibile, lo è oggi a maggior ragione in considerazione della crisi profonda di un sistema produttivo che da anni mostra le sue crepe. Il lavoro quindi è una delle emergenze dei nostri giorni e rappresenta forse la questione alla quale un sindaco dedica più tempo in virtù del fatto che quotidianamente deve fare i conti con le richieste dei tanti cittadini rimasti fuori dai circuiti produttivi. Molto spesso, però, sull’altare dei livelli occupazionali si sono sacrificati altri principi, altre risorse, ed ogni sforzo purtroppo non è stato sufficiente ad evitare la situazione nella quale versa la Val Basento e molte altre aree industriali in Italia e nel mondo.
È evidente che la questione va molto al di la della sola Val Basento o del semplice rapporto tra ambiente e occupazione. Sarebbe opportuno, in altra sede, valutare nel suo insieme tutte le questioni per individuare degli obiettivi strategici sui quali fondare un rilancio dell’occupazione e dell’economia dell’intera area, riteniamo utile insomma un maggiore approfondimento anche alla luce delle scelte del Governo Nazionale che spesso non aiutano a comprendere, a pianificare, ad agire. A tale proposito guardiamo con favore all’annunciata Conferenza della Regione Basilicata. È comunque nostra convinzione ferma che il mondo della produzione industriale non contrasta con la tutela dell’ambiente, dell’agricoltura, del turismo, della cultura, ecc., sempre che, appunto, ognuno faccia la propria parte ed eviti di ingaggiare guerre anacronistiche a difesa di fortini già persi.
Tornando alla lettera del sindacalista, proviamo a dare il nostro contributo alla necessaria chiarezza sui punti in essa richiamati.
1. La Valbasento è Sito di Interesse Nazionale soggetto a bonifica (speriamo presto) certamente grazie all’impegno dei rappresentanti istituzionali lucani, ma soprattutto perché è un’area fortemente inquinata a causa degli interventi industriali di varia natura e non per caratteristica naturale. La bonifica del Sito è dovuta, necessaria ed urgente.
2. Nessuno obietta le misure di prevenzione che interessano i lavoratori dell’area, saremo sempre in prima linea per la tutela della salute, d’altra parte, il sindaco è il primo responsabile del suo Comune per le questioni sanitarie.
3. Ci stupisce che altri lavoratori esposti, sia pure di siti diversi dalla Val Basento, non siano sottoposti ad una necessaria Sorveglianza Sanitaria, a tale proposito dichiariamo la nostra disponibilità ad affiancare i sindacati nel rivendicarlo con tutta l’energia necessaria, nella convinzione che i sindacati lo stiano già facendo.
4. Siamo lieti del fatto che il sindacato abbia chiesto la tutela dei lavoratori esposti all’amianto, si sappia che è il minimo dovuto a quelle persone e che siamo al loro fianco e dei sindacati anche per provare ad individuare altre cause della forte incidenza delle malattie tumorali nella nostra regione e nella nostra zona in particolare.
5. Quotidianamente al Comune di Pisticci giungono segnalazioni (privati cittadini, forze di polizia, enti, ecc.) di depositi abusivi di materiali con sospetta presenza di amianto e di altri tipi di rifiuti speciali. Cospicue risorse sono pertanto destinate ogni anno alla bonifica dei relativi siti. Solo pochi mesi fa, inoltre, si è bonificata una scuola a Marconia nella quale erano state rilevate fibre di amianto. Che il sindacato segnali, al pari di altre organizzazioni e in ossequio ad un lodevole senso civico, la presenza di materiale sospetto alle autorità ci rallegra.
6. Quando il MISE avvierà le azioni di sviluppo nella Valbasento, nell’ambito di una politica di risanamento e tutela dell’ambiente, le accoglieremo e le favoriremo per quelle che sono le nostre possibilità, al momento registriamo che lo stesso ministero ne mortifica le speranze con l’annunciata decisione in merito alla pista Mattei.
7. Qualora invitati, daremo il nostro modesto contributo alla Conferenza per la Val Basento programmata dalla Regione Basilicata sia in termini di idee che organizzativi.
8. Sosterremo tutti gli interventi infrastrutturali del Consorzio Industriale, compresa la caratterizzazione dell’area.
9. Guardiamo con favore i futuri interventi imprenditoriali. Invitiamo il sindacalista a verificare se l’Amministrazione Comunale è stata vicino alle imprese che intendono investire.
10. È evidente che poche decine o poche centinaia di lavoratori (dipende dai riferimenti territoriali che si considerano) non spostano di un millimetro la nostra ferma volontà di tutela di un’intera popolazione qualora si riscontrasse la necessità di interventi forti. Sulla questione occupazione, poniamo uno spunto di riflessione su una aspetto di campanile che esula dal quadro complessivo: l’entità del numero dei lavoratori di Pisticci in quelle imprese che operano, non dimentichiamolo, nel territorio di Pisticci. Sappiamo anche delle difficoltà delle aziende agricole che utilizzano l’acqua del Basento, conosciamo i disagi dei cittadini di Pisticci che vivono nella valle i quali dispongono anch’essi dell’olfatto, così come conosciamo gli effetti negativi, sul comparto del turismo, dell’inquinamento del mare dovuto agli scarichi nel fiume Basento che vi confluiscono lungo l’intero corso. Egregio sindacalista noi vedremmo con favore l’insediamento di mille industrie nella Val Basento al fine di soddisfare tutte le normali aspirazioni occupazionali! Detto questo, è troppo desiderare di lavorare per la massima tutela dell’ambiente? Siamo solo noi a credere che la massima trasparenza, la massima circolazione delle informazioni, rappresenti la migliore garanzia per la popolazione, per i lavoratori che vivono quei luoghi e per le imprese che investono? É bene ricordare inoltre che nel territorio di Pisticci opera un cospicuo numero di lavoratori del turismo. La consistenza occupazionale va aumentando in proporzione al flusso turistico, il quale è strettamente legato alla bellezza e alla salubrità dei nostri luoghi ed ai servizi che riusciamo ad offrire: è troppo chiedere rispetto per quell’ambiente che consente lo sviluppo di quel tipo di indotto e dei suoi livelli occupazionali? Rientra anche questo nei compiti di un sindacato? Ai lavoratori direttamente impegnati nelle strutture turistiche, vanno aggiunti tutti i benefici delle attività commerciali, trasporti, ecc.
11. Che nelle aziende si applichino i CCNL, ci sembra il minimo, che i sindacati ne garantiscano l’attuazione ci sembra doveroso. Esprimiamo qualche dubbio sul fatto che non esistano forme di lavoro nero.
12. La tutela sociale è una conquista della quale usufruiscono anche i lavoratori della Valbasento così come la legge consente anche al comune di Pisticci, al pari di tutti gli altri, di utilizzare nei termini e nei limiti consentiti, i lavoratori in mobilità. Allo stesso modo, il Comune di Pisticci può usufruire ed utilizzare tutte le leggi ed i servizi che lo Stato mette a disposizione degli Enti locali
13. Ringraziamo il sindacalista per i suggerimenti in merito alla programmazione, alle tecnologie da utilizzare e ai consigli sull’azione politica dell’Amministrazione Comunale. Faremo tesoro delle consolidate certezze espresse.
Per chiudere ci piace ricordare gli anni del massimo fulgore della Valbasento, il sindacalista forse non li ha vissuti, quando sembrava che da quell’insediamento industriale, dovesse partire uno sviluppo decisivo per l’intero territorio. Non è stato così! Non siamo in grado di redigere un bilancio tra costi e benefici dell’intero periodo; a naso e a posteriori, crediamo che quel bilancio si chiuderebbe in passivo. I pochi lavoratori rimasti, caro sindacalista (pochi e poco stabili in rapporto all’immane complesso industriale e ai flussi finanziari), ai quali va tutta la nostra stima e l’affetto di cui siamo capaci, loro malgrado, lavorano in un cimitero dell’industria pesante, dove giacciono molte delle speranza di questo territorio. È con amarezza quindi che viviamo, giorno dopo giorno, la decadenza di un modello di sviluppo che è in crisi ovunque, al di la di ogni buona intenzione. È nostra convinzione che bisogna produrre sforzi di idee e mezzi capaci di intercettare ed utilizzare le risorse dei territori. Ma questa è un’altra storia.
Sel Pisticci sulla questione Val Basento
Da molti anni i cittadini della Val Basento segnalano agli organi competenti aria maleodorante proveniente di volta in volta da fonti sempre diverse. Ogni volta l’intervento delle autorità preposte come l’ASL, l’Arpab, il Consorzio Industriale ha registrato l’inesistenza del problema denunciato dai cittadini (per fortuna qualche giudice non è come loro!).
Anche questa volta, seppure la puzza sia stata denunciata dal sindaco di Pisticci, a parte il rumore mediatico, la vicenda si è conclusa come le altre volte. L’Arpab è intervenuta è ha registrato l’assenza di cattivi odori.
E, così, il presidente Savino, ha potuto, come ha fatto, intervenire a difesa di Tecnoparco e addebitare la puzza ai molteplici scarichi industriali delle rete di aziende presenti in Val Basento (anche grazie al fatto che il sindaco Di Trani non ha provveduto a far intervenire immediatamente le autorità competenti ovvero a far svolgere le indagini necessarie).
Il presidente Savino, però, non può negare che la legge prescrive la copertura delle vasche di raccolta e decantazione qualora vengano trattati reflui maleodoranti e neppure può negare che, nell’area controllata dal Consorzio Industriale, la rete dei piezometri, da cui dovrebbe essere prelevata l’acqua per monitorare lo stato di salute della falda, non è completa.
Non è certo la provenienza del refluo a modificare l’intensità della puzza, caro segretario del PDL di Pisticci e Marconia. Refluo regionale o refluo extraregionale, il problema è che chi lo lavora deve essere attrezzato secondo le leggi. Lo sa il segretario del PDL che i reflui provenienti da Viggiano (PZ) contengono H2S e composti organici maleodoranti?
Il sindaco Di Trani, invece di fare annunci e proclami, lavori affinché, con le aziende del territorio, con le associazioni ambientali, con i lavoratori e con il Consorzio Industriale, in primis, si istituisca un tavolo di lavoro per ricercare sistemi di protezione ambientali, per stabilire investimenti per ammodernamento e per attuare compensazioni per il territorio quali, ad esempio, interventi infrastrutturali, adeguamenti paesaggistici, benefit per i residenti, ecc. (giusto come dice il sindacalista, Maurizio Girasole).
E non vengano a dire che non ci sono soldi.
Il Consorzio Industriale, che incassa molto dalla Tecnoparco, ne sperpera tanti, sia per compensi ai propri dirigenti sia per pagare affitti inutili. Tanto per chiarire: le attività preponderanti del Consorzio Industriale sono la pianificazione e la progettazione. Perché devono essere svolte a Matera, in locali di affitto, e non nei locali di proprietà a Macchia di Ferrandina o in quelli della Tecnoparco?
Non sono, anche questi tipi di uffici, importanti per il nostro comune, signor Sindaco?
La responsabilità della gestione della Val Basento è proprio del Consorzio Industriale. Ad esso spettano gli investimenti per ammodernamento (le vasche, per esempio).
Dal Consorzio Industriale dobbiamo pretendere comportamenti virtuosi, diversi da quello dei tanti imprenditori che nella nostra valle sono venuti solo a mungere e a portare i soldi altrove.
Ecco l’importanza di un tavolo istituzionale.
Si potrebbe riuscire a non dissipare il patrimonio che rappresenta la Val Basento a migliorare i processi produttivi delle aziende ed i servizi offerti da Tecnoparco, ad assicurare una corretta gestione della valle e, magari, ad introdurre modalità diverse per le assunzioni che, escludano le raccomandazioni e, le rendano più trasparenti per esempio con bandi di evidenza pubblica e con graduatorie appropriate.
Stiamo indicando una strada che mira a coniugare davvero i diritti costituzionali alla salute, all’ambiente e al lavoro sul nostro territorio.
In tutti questi anni, molti siti industriali non sono stati salvati per una doppia miopia: quella delle aziende che non hanno saputo intravedere nella sostenibilità uno dei volani sui quali costruire il proprio futuro imprenditoriale e quello di alcuni gruppi (politici, sindacali e associativi) che hanno trasformato giuste istanze in sterile demagogia per coprire, molto spesso, interessi particolari.
E di esempi di cattivi imprenditori da un lato e di interventi per interessi particolari dall’altro, qui a Pisticci, ne abbiamo visti tanti e sono noti a tutti.
Per queste ragioni, nella Val Basento, un progetto organico capace di coniugare sviluppo sostenibile, tutela-cura dell’ambiente, lavoro e progresso, non è venuto ancora fuori in modo esplicito.
Certo la bonifica dei siti inquinati dell’area industriale della Val Basento, definita e finanziata con fondi CIPE è un vero passo avanti perché, siamo convinti, è una delle condizioni indispensabili per lo sviluppo industriale della Val Basento.
Ma la decisione del CIPE non basta!! Occorre una programmazione rapida ed efficace e la messa a cantiere immediata delle azioni previste per l’intervento che ammonta a 42 milioni di euro.
E qui dobbiamo stare attenti perché, in Basilicata, un buona parte del ceto dirigente, più che interessarsi a risistemare il territorio, guarda alle consulenze ed è impegnato ad arricchire il proprio portafoglio clienti.
C’è bisogno di un progetto che impegni e vincoli tutti i soggetti che agiscono in Val Basento, dagli enti locali alle aziende pubbliche e private, dai partiti ai sindacati alle associazioni ambientali, dagli organi di controllo ai cittadini. Certo anche i cittadini che, a nostro parere, devono poter dire la propria e avvalersi del diritto di conoscere quanto viene svolto nel territorio.
L’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco ha promesso un approccio “integrato”, staremo a vedere quanto e come!!!
Sinistra Ecologia Libertà di Pisticci e Marconia