Questa mattina davanti all’ingresso del Parco di via della Quercia a Lanera è stata convocata una conferenza stampa dall’associazione Quartiera Lanera per esporre le perplessità degli abitanti del quartiere riguardanti i lavori relativi all’installazione di manufatti legati alla promozione turistica della “Balena Giuliana” del parco di via della Quercia partiti questa mattina.
All’incontro hanno partecipato Rosalba Matera, presidente dell’associazione Quartiere Lanera, residenti del quartiere e alcuni docenti dell’Unibas di Matera.
Di seguito la relazione in cui sono illustrati i motivi della protesta, a cura della dottoressa Mimma Bruna Giovinazzo.
Il presente elaborato, redatto dalla Dottoressa Forestale Mimma Bruna Giovinazzo su richiesta e per conto dell’associazione di quartiere Rione Lanera, intende analizzare un progetto di riqualificazione e valorizzazione a carico dell’area verde – di proprietà comunale – che si estende lungo via della Quercia, realizzata all’interno del rione suddetto nel 2010.
Il progetto in esame prevede, in base a quanto esposto a una delegazione dell’associazione di quartiere durante l’incontro svoltosi lunedì 22 luglio 2024 con il sig. Sindaco Domenico Bennardi, l’assessore alla Cultura D’Oppido e l’assessore all’urbanistica Materdomini, la realizzazione delle seguenti opere:
– Realizzazione di una piastra in calcestruzzo necessaria per l’alloggiamento del Modello in scala della Balenottera Giuliana, da collocare nelle adiacenze del campo da bocce;
– Messa in opera di una giostra veliero in polietilene;
– Realizzazione di cartellonistica a tema Balenottera Giuliana
– Installazione di una videocamera di sorveglianza.
– Rimozione dell’attuale area di gioco con giostrine per bimbi in età prescolare e scolare adiacente alla scuola materna P.G. Semeria, collegata al parco tramite un cancello attualmente chiuso.
L’intervento verrà finanziato grazie a dei fondi regionali diretti alla valorizzazione appunto dell’importante bene archeologico, il reperto fossile della Balenottera Giuliana, su cui l’amministrazione conta molto come nuovo potenziale attrattore e la scelta del sito in cui realizzarlo è caduta sul nostro rione – ci è stato riferito in seguito a nostra sollecitazione – per tre motivi principali:
– La vicinanza alla stazione Matera Sud delle Ferrovie Appulo Lucane
– La vicinanza al Museo Ridola in cui a breve il fossile sarà esposto
– La necessità di rispondere a una condizione di degrado in cui il parco verserebbe oltre un decennio.
L’apertura del cantiere è prevista in tempi brevissimi, e comporterà la chiusura immediata al pubblico del parco per almeno un mese, tempo necessario alla realizzazione dello scavo di 15 cm di profondità e alla maturazione del massetto di cemento che sarà ivi collocato per sostenere la struttura del veliero, che occuperà il quadrante dell’area subito a destra dell’ingresso principale del parco.
In seguito a quanto riportato, si espongono le seguenti considerazioni generali:
Il Rione Lanera è un rione con una fortissima identità storica, urbanistica e sociale. Vanta una qualità della vita superiore a molti altri Rioni della città per:
– la posizione sopraelevata, idealmente in connessione con i Rioni Sassi, in quanto da più punti è visibile il campanile della Cattedrale, e dei Sassi ha preservato per volontà dei progettisti un forte assetto comunitario.
– il clima particolarmente gradevole e sempre più fresco rispetto al piano e al centro storico
– La presenza di servizi essenziali, soprattutto di scuole di ogni ordine e grado e collegamenti (bus, stazione FAL) e la vicinanza al centro cittadino e all’uscita di Matera Centro
– la presenza di una associazione di Quartiere e di una comunità parrocchiale entrambe molto attive e sentite
– il vincolo paesaggistico che vieta modificazioni sostanziali alla struttura del rione e nuove costruzioni
– un intrinseco valore architettonico e storico e soprattutto l’inclusione in un’area di rispetto urbanistico che lo protegge da interventi lesivi del pregio estetico e funzionale.
Perché non ci piace questo progetto:
– Perché la sua realizzazione non è passata al vaglio doveroso di una comunità forte e attiva, impersonata dall’associazione di quartiere (di cui l’amministrazione Comunale è a conoscenza) che collabora da anni con le scuole e con l’università ai fini di rendere sempre più alta la qualità della vita del rione, tramite progetti educativi, sociali, ricreativi di ogni portata e destinati a utenze trasversali.
– Perché l’area necessita urgentemente di una manutenzione ordinaria e straordinaria (su cui si dettaglierà in seguito) soprattutto ai fini della sicurezza che non è stata minimamente presa in considerazione in questo progetto e che richiederebbe delle economie molto minori di quelle impiegate per la realizzazione di opere sostanzialmente inutili;
– Perché i fondi stanziati sono fondi pubblici che vengono concentrati sostanzialmente su un unico manufatto (100.000 euro!) di dubbia utilità, molto ingombrante, mal posizionato, e non dimensionato sulla reale utenza del parco.
– Perché la chiusura del parco è stata predisposta di prepotenza in un periodo dell’anno in cui l’area verde è INDISPENSABILE al benessere delle famiglie, soprattutto delle tante famiglie che per svariati motivi non si recano fuori città per la villeggiatura, e senza il benché minimo preavviso.
– Perché è pensata per un pubblico turistico e non per gli abitanti del quartiere e della città di Matera, che dovrebbero avere la priorità; una delle esigenze più forti è quella di avere un campo da calcio per i ragazzi più grandi che potrebbe essere realizzato con poca spesa dalla stessa impresa produttrice del veliero, specializzata in impianti sportivi, in un’area poco distante;
– Perché bypassa la storia identitaria del nostro rione: la tematica della Balenottera Giuliana è una grande forzatura, un pasticcio culturale che tutto fa tranne valorizzare. Sa molto più di mercificazione del territorio, che è nettamente in contrasto con il concetto di cultura. Il modus operandi attuato dalla nostra amministrazione è obsoleto è lesivo dei diritti dei cittadini, oltre che della identità del luogo, che si vuole sostituire con una nuova identità (per carità, di indubbio valore) che potrebbe essere tranquillamente espressa altrove, dove avrebbe senso. Per esempio, sulle rive degradate del lago di San Giuliano, sito abbandonato all’incuria e all’inciviltà, o nell’area subito adiacente al parco, pertinente alla scuola materna, che veramente versa nell’abbandono e nel degrado e che a gran voce si chiede di riqualificare e mettere a disposizione dei bambini del plesso Semeria e che appartengono alla fascia d’età perfetta per la fruizione del veliero che si vuole mettere in opera. Oppure ancora, nell’area alberata e adesso attrezzata con tavoli da pic nic inutilizzati che si trova a monte del parcheggio dei camper, di pertinenza al vecchio ospedale ora sede di uffici regionali e temporaneamente del Liceo classico.
– Il veliero sarebbe posizionato nel punto più assolato del parco e sarebbe quindi inutilizzato proprio in estate se non in pochissime ore: impensabile una copertura ombreggiante alta più della giostra per via del vincolo paesaggistico, rovinerebbe completamente lo skyline. La giostra sarebbe bollente per la maggior parte delle ore, una spesa inutile.
Altre considerazioni: Quando si progetta un’area verde, si deve tenere presente un assunto di base: il verde assolve a diverse funzioni, e queste funzioni possono essere espresse in maniera più o meno netta. Ci sono aree verdi che hanno una sola funzione molto specifica e altre che soddisfano più esigenze, e in questo caso il progettista esperto deve essere in grado di armonizzarle.
Qualche esempio relativo al nostro territorio:
Le pinete da rimboschimento realizzate negli anni ’50 su tutto il territorio nazionale nascono con un principale scopo PROTETTIVO: la foresta Mercadante nasce per proteggere la città di Bari dalle inondazioni, la Collinetta di Serra Pizzuta a sud di Matera nasce come contrasto al dissesto idrogeologico. Il bosco di Pioppi a valle della cementeria ha una funzione prevalentemente PRODUTTIVA. Il Parco del Castello ha una funzione prevalentemente ESTETICA, il campo scuola ha una funzione SPORTIVA, e cosi via. In ogni caso, la presenza di polmoni verdi svolge anche una funzione igienico sanitaria, di protezione del suolo e produzione di ossigeno, climatizzazione.
Un Parco di quartiere, in un piccolo quartiere come Lanera, ha una prevalente funzione RICREATIVA: nasce come luogo di aggregazione, gioco e ristoro per le famiglie del quartiere. La sua trasformazione in parco culturale, va nettamente in contrasto con questa principale finalità perché le due cose non possono essere conciliabili: se diventa attrattivo per i turisti, come si concilia con le necessità della comunità locale in termini di servizi, ingombro, parcheggi disponibili, tipo di attività svolte?
In questo progetto (che a noi è stato presentato come una semplice fotografia su cui sono stati incollati delle immagini delle giostrine da inserire, senza piante quotate né analisi storica ed ecologica preliminare, e che solo dopo il nostro incontro con il sig. Sindaco ha preso in considerazione alcune esigenze reali, come la messa a dimora di nuove alberature e siepi di protezione e la rifunzionalizzazione dei bagni) mancano tre cose fondamentali: la valorizzazione storica, l’analisi funzionale ed ecologica dello status quo, la visione. Mancano insomma il passato, il presente e il futuro.