“Tutti i lavoratori e le lavoratrici hanno diritto a una retribuzione adeguata, al versamento dei contributi previdenziali, alle tutele previste da un contratto di lavoro dignitoso”. A ribadire un concetto sacrosanto in un Paese civile è Gerardo Nardiello, Segretario regionale della Uila Basilicata.
“Purtroppo, per i 1641 lavoratori e lavoratrici appartenenti alle platee TIS e RMI il termine diritto non è proprio contemplato e ad oggi non si vede una via d’uscita. Il presidio davanti al palazzo della Giunta regionale raffigura un monito severo per la politica lucana, che dovrebbe quantomeno interrogarsi su come queste persone vivano il loro status di figli di un Dio minore senza ottenere il dovuto ascolto.
Le Organizzazioni Sindacali, la scorsa legislatura, hanno posto la questione con forza – evidenzia Nardiello – indicando all’allora Assessore alle Attività Produttive Michele Casino la via maestra per stabilizzare le platee TIS e RMI “. “Il comparto della Forestazione già da tempo è sottorganico e la Uila ha chiesto alla Regione Basilicata di creare le condizioni per un turnover strutturato.
I tempi della politica sono lunghi, ma ormai quelle persone che vivono da mesi in una tenda – per gridare al mondo la loro condizione di sfruttati dalle istituzioni – non può attendere:
“Allargare la platea dei forestali, ampliandola con le maestranze TIS e RMI, risolverebbe due grosse problematiche: sopperire alla mancanza di organico che attanaglia il comparto della forestazione e – sottolinea il Segretario – finalmente dare dignità al lavoro di 1641 persone che ogni giorno rischiano anche la vita per un piatto di lenticchie insipide di diritti”. ” L’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo – conclude Nardiello – dovrebbe confrontarsi nel minor tempo possibile con FAI, FLAI, UILA, per trovare delle soluzioni tecnicamente perseguibili e offrire alle lavoratrici e ai lavoratori TIS e RMI un futuro certo e sereno”.