“La sua storia di emigrato lucano, ci aveva impressionati per la sofferenza con cui la raccontava ma anche per la sua gioiosità – ricordano Luigi Scaglione Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e Domenico Melillo – nel mostrare i successi e la sua voglia di essere sempre vicino alle iniziative dell’associazione dei Lucani a Panama, retta con grande attenzione e lungimiranza dal lucano insigne, Domenico Melillo”.
La storia di Mangravita è quella di un giovane nato a Maratea il 1 Luglio del 1942, in una famiglia povera e dignitosa che decise di emigrare verso l’agognata America, dopo aver venduto la piccola casa ed il pezzo di terra che gli dava almeno da mangiare il 9 Giugno del 1959.
“E quando lo incontrammo a Città di Panama nell’incontro ufficiale – ricorda Scaglione – che aveva organizzato, trovammo una tavolata buona per ospitare a pranzo almeno 50 persone e lui candidamente ammise *sono arrivato povero, ma almeno a casa in Italia, mangiavamo, qui ho sofferto la vera fame facendo i lavori più umili. Oggi posso dire di essere riuscito a costruire una vita degna di una persona umana non potendo più nemmeno comprare il biglietto per rientrare con mia madre a Maratea*”.
La storia di Vincenzo Mangravita è quella di un italiano imbarcato su una nave e dopo mesi di viaggio, sbarcato sull’America “sbagliata”, dove le condizioni di vita erano delle peggiori.
La sua forza d’animo l’ha fatto diventare un grande imprenditore nel settore della pesca d’altura, delle produzioni e distribuzione del pescato come contestualmente si industriava in quello della produzione e trasformazione delle carni e contestualmente sosteneva tutte le attività benefiche e di promozione della Società Italiana di Beneficenza e Mutualità e dell’Associazione dei Lucani a Panama.
Il suo sogno era quello di lasciare un segno anche a Maratea, sua città natale, che saprà di sicuro ricordarlo cosi come hanno fatto a Panama i componenti il Direttivo e l’associazione lucana.