Uno dei punti di forza del CAI – Club Alpino Italiano, storica organizzazione presente in tutta Italia dedita alla frequentazione, allo studio e alla tutela delle terre alte, è la propensione all’incontro e allo scambio tra i diversi territori del Paese, sia sul piano della conoscenza ambientale e culturale, sia a livello puramente umano.
Con spirito di sincera amicizia, animati dalla passione comune dell’andare a piedi, una folta rappresentanza della sezione CAI Matera “Falco Naumanni” lo scorso 13 luglio ha visitato Gorizia, nell’estremo Nordest dello Stivale, incontrando il responsabile della cultura Elio Candussi e alcuni soci della locale Sezione CAI, alcuni dei quali sono già stati ospiti della Città dei Sassi alcuni anni fa.
Oltre a visitare il capoluogo friulano situato a ridosso della Slovenia, il nutrito gruppo materano, composto da una sessantina di soci, si è recato al municipio di Nova Gorica (Slovenia) – che insieme a Gorizia sarà Capitale della cultura europea nel 2025 – dove ad accoglierli hanno incontrato il vicesindaco Anton Harej e Alenka Di Battista, storica dell’Istituto per le tutela dei beni culturali della Slovenia.
Nell’occasione, il direttore di escursione Elio Di Bari, insieme alla vicepresidente della sezione materana del CAI Giulia Coretti e al past president Donato Casamassima, dopo aver sottolineato il saldo rapporto di amicizia e collaborazione tra il sodalizio friulano e quello lucano, hanno vivamente auspicato un gemellaggio tra Matera e Nova Gorica, unite dal titolo di Capitale europea della Cultura. Harej ha apprezzato molto il gesto e ha assicurato che la proposta verrà presa in esame dall’amministrazione comunale slovena.
Dopo il classico scambio di doni, i materani hanno poi consegnato al Comune di Nova Gorica il report di monitoraggio di Matera Capitale europea Cultura 2019 stilato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 “A Matera si produce cultura” – edizione 2021, che spiega gli impatti economici di breve periodo, non solo per la città ma per tutta la regione Basilicata e quali sono le sfide aperte per la comunità. Un documento che potrebbe tornare utile ai goriziani per prepararsi al 2025.
I camminatori materani hanno poi proseguito la loro “Settimana Verde in Friuli” a Tarvisio (UD), per scoprire a piedi e in bicicletta le Alpi Giulie, senza disdegnare visite a borghi, musei e presidi gastronomici locali. Per il suo carattere in buona parte selvaggio, questo angolo d’Italia non è meta del turismo di massa e ciò gli conferisce un fascino considerevole rendendolo una terra tutta da scoprire e da vivere all’aria aperta. Le cime delle Alpi Carniche e delle Dolomiti Friulane (Patrimonio Unesco dal 2009) sono dominate dal Monte Coglians, che con i suoi 2.780 metri è la vetta più alta del Friuli Venezia Giulia.
Tra i luoghi percorsi a piedi e in bici dai materani nella settimana dal 13 al 19 luglio: la Val Saisera, dove restano visibili i segni della Grande Guerra (le trincee e le gallerie scavate dai soldati), ma anche sito degli alberi di risonanza, gli abeti rossi utilizzati dai liutai per fabbricare gli strumenti ad arco; gli incantevoli laghi di Fusine, sotto la dorsale delle Ponze e dell’imponente Mangarat (2.679 m.); il Monte Lussari, con il suo pittoresco borgo a 1.790 metri di quota.
Sul Monte Santo Lussari sorge un santuario mariano – una volta raggiungibile dopo un’impegnativa salita di circa mille metri di dislivello, oggi comodamente in cabinovia – che è giustamente definito “dei tre popoli”. È infatti luogo di incontro di genti di lingue diverse ma unite da sentimenti di pace e di fede. Terra emblematica di confine, l’Alto Friuli è stato conteso in passato da diversi popoli, diventando anche teatro di orrende guerre, dove comunque si sono incontrati e mescolati – e continuano a farlo – i latini, i germani e gli slavi.
“Tarvisio è quadrilingue: vi si insegna infatti l’italiano, il tedesco, lo sloveno e anche il friulano, idioma romanzo riconosciuto lingua nel 1999”, ha spiegato Massimo Rossetto, presidente della sezione CAI locale, che ha risposto con generosità alla richiesta di collaborazione, accompagnando egli stesso gli amici materani in alcune delle escursioni fatte e nella visita a Malborghetto e al suo interessante museo etnografico.
Coerentemente con la caratteristica del Friuli di essere terra di frontiera, anche i camminatori e i ciclisti materani hanno curiosato oltre confine, inerpicandosi sulle alture del Parco naturale di Dobratsch nei pressi di Villach, in Austria, e sull’aspra Sella Nevea, in Slovenia. Sempre in Slovenia poi hanno raggiunto la bella capitale Lubiana e il lago di Bled, con il castello medievale che lo domina e, su un isolotto, la chiesa dell’Assunta.
I camminatori materani che hanno partecipato alla “Settimana Verde” sono rimasti molto contenti dell’esperienza in Friuli e si sono riproposti di ritornare magari il prossimo anno per conoscerlo meglio, nel solco della tradizione del sodalizio di trascorrere una settimana, in estate, alla scoperta dei sentieri alpini.
Dal 2019, da quando anche a Matera si è costituita una sottosezione divenuta poi sezione CAI, numerosi sono stati i gruppi escursionisti CAI che dalle altre regioni italiane sono venute a visitare la Città dei Sassi e il Parco regionale della Murgia Materana, accolti sempre con entusiasmo dai camminatori del sodalizio materano, a partire dall’importante Settimana nazionale dell’escursionismo del CAI svoltasi nel 2021 proprio in Basilicata, con convegno finale nella Città dei Sassi.
La Sezione CAI materana, che ad oggi annovera oltre 250 iscritti, è molte volte ospite dei territori di altre regioni, incontrando, come nell’occasione di Tarvisio e di Gorizia, camminatori di altre realtà geografiche per promuovere un proficuo scambio di conoscenze e di esperienze all’insegna dei valori del CAI e del movimento lento, una soluzione turistica ecologica e sostenibile alle problematiche attuali connesse al cambiamento climatico.
Si allegano alcune foto che ritraggono l’incontro di Nova Gorica e alcuni momenti delle attività escursionistiche e sulle due ruote svolte in Friuli.