Utilizzare aree e immobili in disuso per creare centri di ricerca, sperimentazione e formazione nell’ambito della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, rigenerando i territori. Con l’accordo sottoscritto oggi dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme e dal Presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI) Angelo Sticchi Damiani, il patrimonio dello Stato potrà essere riqualificato per creare nuovi servizi e strutture per diffondere la cultura della sicurezza stradale attraverso la creazione di centri per l’educazione alla guida sicura, per la sperimentazione di prototipi per la mobilità intelligente, sostenibile e inclusiva, per fornire nuovi servizi ai cittadini, creando valore e sviluppo nei territori.
Secondo i termini dell’accordo, i due enti pubblici si impegnano a individuare sul territorio nazionale immobili e aree statali che per posizione, dimensioni e caratteristiche rispondano alle necessità logistiche dell’ACI e a valutare gli strumenti di legge più opportuni (vendita, locazione o concessione) per realizzare strutture adatte a diffondere la cultura della sicurezza stradale. Sulle aree individuate potranno sorgere infrastrutture e uffici per servizi ai cittadini nell’ambito dell’educazione stradale e della mobilità sostenibile, anche in collaborazione con altre organizzazioni (università, scuole, associazioni di settore e della società civile, ecc.), e centri di formazione e ricerca per la produzione di prototipi e sperimentazione dell’intelligenza artificiale per la realizzazione di veicoli a guida autonoma e lo sviluppo di soluzioni di mobilità per le persone con disabilità. Un’iniziativa in grado di generare un impatto positivo per accrescere il valore economico dei beni e delle aree e del territorio su cui insistono, in sintonia con il contesto urbanistico e l’identità culturale, creando indotto occupazionale e sociale, nel rispetto dei principi di sostenibilità, della tutela dell’ambiente, del minor consumo di suolo, dell’efficienza energetica.
“Creare valore economico, sociale, ambientale e culturale con gli immobili dello Stato è la nostra missione. L’Accordo di collaborazione tra due enti pubblici è la prova che si possono trovare soluzioni e connessioni di reciproco interesse, in questo caso per destinare i beni dello Stato a favore dell’educazione, dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo e rigenerazione dei territori”, ha sottolineato il Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme. “E’ l’occasione per utilizzare i beni pubblici come strumento per creare nuove funzioni e servizi di pubblica utilità, per attrarre competenze e generare opportunità occupazionali”.
Per il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, “L’accordo di oggi testimonia l’impegno di ACI rivolto alla ricerca di sempre nuove strade e collaborazioni con lo scopo di favorire con ogni mezzo una maggiore diffusione della cultura della sicurezza stradale nel nostro Paese. Attraverso questa intesa, siglata con l’Agenzia del Demanio, potremo collaborare a individuare e ottimizzare degli immobili da riqualificare e che possano essere destinati alla realizzazione di ulteriori attività nel campo della sicurezza e dell’innovazione tecnologica, oltre a favorire anche un possibile accrescimento del valore degli immobili stessi. Si tratta, quindi, di un progetto che affianca quelli storicamente portati avanti da ACI che da sempre si occupa di questi temi, mettendo a disposizione le proprie conoscenze e un patrimonio di presenza e capillare diffusione sul territorio. Siamo felici di collaborare con l’Agenzia del Demanio per dare al nostro Paese un’ulteriore possibilità di crescita e di sviluppo in un settore strategico per l’Italia.”
L’Accordo, che ha una durata di tre anni ed è prorogabile per completare le attività avviate, prevede l’istituzione di un Tavolo Tecnico di Attuazione con il compito, tra l’altro, di fornire supporto di natura tecnico-giuridica, svolgere funzioni di raccordo tra gli uffici centrali e periferici dei due enti, monitorare l’attuazione e il raggiungimento degli obiettivi, definire le iniziative per la valorizzazione dei beni individuati anche sotto forma di partenariato pubblico–privato.