I consiglieri di opposizione Domenico Calabrese, Nicola Grieco e Barbara Lombardi denunciano una presunta violazione dell’art. 110 TUEL, in riferimento al Decreto n. 14 del 16/07/2024 firmato dal vicesindaco Francesca Matarazzo.
Il 18 luglio scorso abbiamo inviato, a firma dei consiglieri di opposizione Calabrese, Lombardi e Grieco, una denuncia di violazione dell’art. 110 TUEL, in riferimento al Decreto n. 14 del 16/07/2024 firmato dal vicesindaco Francesca Matarazzo.
Infatti, a seguito del consiglio comunale del 9 luglio scorso che sanciva la definitiva decadenza del sindaco, eletto nella competizione elettorale regionale di aprile 2024, venivano automaticamente meno i contratti in essere per i dipendenti a tempo determinato, quali i responsabili di settore assunti ex art. 110 TUEL e i componenti dello staff del sindaco (assunti ex art.90 TUEL).
Nel caso specifico il Comune di Bernalda ha in organico due dipendenti assunti con la procedura ex art. 110, il dott. Mirko Mezzina responsabile del settore II – Tributi – Finanziario – Personale e la dott.ssa Gemma Santagata responsabile del settore I – Area amministrativa-Cultura-Contenzioso, e i due componenti dello staff dell’ex sindaco, Giuseppe Mazzei e Damiano Fai.
I due responsabili, assunti rispettivamente con decreto n. 22 del 09/08/2022 e n. 19 del 08/05/2023, in base a quanto chiaramente riportato al punto 4) dei suddetti provvedimenti, risultano decaduti dal loro incarico a tempo determinato in quanto il sindaco, che li ha selezionati, è stato dichiarato incompatibile. Tuttavia i due funzionari, nonostante la decadenza del sindaco Tataranno, hanno continuato tranquillamente ad esercitare la loro attività lavorativa nei giorni successivi al 9 luglio, apponendo firme su atti pubblici che hanno validità verso l’esterno senza che ne avessero più i poteri. Esattamente come i due componenti dello staff continuano indisturbati a girare per gli uffici comunali e a maneggiare documenti riservati, come se nulla fosse cambiato nella loro posizione giuridica.
In ultimo, in totale violazione del D.Lgs. 267/2000 (TUEL), il 16 luglio la vicesindaca Francesca Matarazzo, quale reggente dell’amministrazione ormai decaduta, ha provveduto a firmare il decreto n. 14 di conferma degli incarichi dei capisettore.
La violazione è molto palese se si considera che la procedura ex art. 110, all’ultimo periodo del comma 1 prevede che: “Fermi restando i requisiti richiesti per la qualifica da ricoprire, gli incarichi a contratto di cui al presente comma sono conferiti previa selezione pubblica volta ad accertare, in capo ai soggetti interessati, il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell’incarico”.
Ad avvalorare ancor più la correttezza di quanto asseritovi è anche il “Regolamento per il funzionamento degli uffici e dei servizi”, approvato con delibera di Giunta Comunale n. 41 del 07/06/2016, il quale, al quinto capoverso dell’art. 18, dispone che “L’incarico di Responsabile dei Servizi e degli Uffici, sia quando si tratti di dipendenti a tempo indeterminato sia quando si tratti di soggetti esterni assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, è sempre a termine e cessa automaticamente con la cessazione della carica del sindaco che ha conferito l’incarico”, ribadendo ulteriormente tale asserto al successivo art. 19, il quale dispone che: “Gli incarichi di Responsabile degli Uffici e dei servizi hanno durata di almeno un anno e diventano inefficaci in caso di dimissioni del titolare dell’incarico e conseguente accettazione da parte del Sindaco e in caso di revoca anticipata rispetto alla scadenza e, in ogni caso, allorquandoil Sindaco che ha conferito l’incarico, per qualsiasi causa, non ricopra più la carica”
Tanto non è stato assolutamente rispettato, ovvero non vi è stata alcuna selezione pubblica con relativo avviso, come previsto dal D.Lgs 267/2000,così come non sono stati rispettatigli art. 18 e 19 del Regolamento comunale.
Inoltre, proprio nel decreto n. 14 viene citata “l’ordinanza n. 4194/2020 della Corte di Cassazione, secondo cui la copertura dei posti di responsabili dei servizio degli uffici con qualifica dirigenziale o di alta specializzazione può avvenire mediante contratto a tempo determinato, ma a condizione che il conferimento dei relativi incarichi abbia luogo secondo i canoni di legittimità, imparzialità e buon andamento della PA (articolo 97 della Costituzione), arginando, quindi, il carattere fiduciario e discrezionale nella scelta dei soggetti individuati”.
Bene, è proprio sulla base della citata ordinanza che prende ancor più valore la tesi della decadenza dei succitati dipendenti, se si considera che la loro assunzione è avvenuta solo per scelta discrezionale e fiduciaria del sindaco, previa unica valutazione dei curricula e senza alcuna graduatoria di merito. Tanto è chiaramente indicato negli stessi decreti di nomina dei due responsabili, dove si dà atto che il Segretario Comunale, conformemente a quanto previsto dall’avviso pubblico, ha provveduto alla redazione dell’elenco dei candidati in possesso dei requisiti richiesti dal bando con successiva trasmissione dello stesso al Sindaco, unitamente ai curricula pervenuti.
Tra l’altro proprio l’art. 4 dell’avviso di selezione prevedeva che l’incarico sarebbe stato affidato “con Decreto del Sindaco, con scelta, autonoma e discrezionale, motivata in relazione alla valutazione comparata dei curricula effettuata dal Segretario nella fase istruttoria”.
Tale decreto, poi, è corredato dal parere contabile a firma del dott. Mezzina:si configura dunque l’anomalia che un dipendente a tempo determinato, ormai decaduto, ha apposto il visto contabile su un atto che ha una validità verso l’esterno, da considerarsi pertanto completamente nullo.
Inoltre vi è da dire che, trattandosi di decreti sindacali, non si capisce come mai siano a firma della vicesindacaFrancesca Matarazzo. Ma, soprattutto, lo stesso decreto è corredato del certificato di pubblicazione, firmato sempre dalla vicesindaca, che può rivestire un ruolo solamente politico e di certo non gestionale nell’ambito amministrativo.
Tutto quanto sopra denunciato avveniva nonostante il 16 luglio sia stata inviata dai sottoscritti la richiesta di disattivazione degli account degli stessi dipendenti Mazzei, Fai, Mezzina e Santagata.
Sulla base di quanto esposto abbiamo chiesto al Prefetto, dr.ssa Cristina Favilli, un rapido intervento al fine di porre rimedio a tutto quanto denunciato e riportare il funzionamento della macchina amministrativa nei binari della legalità e del rispetto delle normative in materia.
Ad oggi stiamo aspettando ancora un riscontro.