AUTOVELOX VIALE ITALIA – PRIME DECISIONI DEL PREFETTO
Marina Festa, Segretaria Provinciale Adiconsum: “Finalmente è finito un incubo per migliaia di automobilisti”
L’Adiconsum Provinciale di Matera interviene, ancora una volta, in merito alla oramai ben nota vicenda dell’autovelox di Viale Italia, per la quale ha depositato migliaia di ricorsi innanzi all’Ufficio del Giudice di Pace di Matera, per rendere noto che nei giorni scorsi vi è stato un primo provvedimento che ha reso giustizia ai cittadini materani.
Il provvedimento a favore di un automobilista è stato emesso dal Prefetto della Provincia di Matera che ha annullato il verbale per violazione al codice della strada accertata con l’autovelox in viale Italia.
I verbali alle violazioni al Codice della Strada possono essere opposti entro 60 girni dalla notifica al Prefetto o al Giudice di Pace.
Le motivazioni espresse dal Prefetto sono quelle riportate in tutti i ricorsi che l’Adiconsum, con l’ausilio del Centro Giuridico, avv. Tedesco Giuseppe e Avv. Loredana Manicone, ha promosso innanzi al Giudice di Pace di Matera.
Infatti, il Prefetto ha evidenziato la circostanza che su Viale Italia, strada di quartiere di tipo “E”, ai sensi dell’art. 2 del codice della strada, “non è ammessa l’installazione di sistemi di rilevamento senza la presenza dell’organo di polizia stradale e senza procedere all’immediata contestazione”.
Inoltre, il Prefetto ha esplicitamente ritenuto che “l’azione sanzionatoria messa in atto dall’Organo accertatore contrasti con la normativa attualmente vigente”.
Dunque, il Comune di Matera non ha rispettato la legge allorquando ha deciso, in modo del tutto arbitrario, di installare un Autovelox, costato migliaia di euro, su Viale Italia.
Possibile che non sapeva di essere in contrasto on la normativa vigente ?
“Gli automobilisti – ha affermato Marina Festa – tutelati dalla nostra Associazione hanno trovato il coraggio e la forza di reagire a soprusi e vessazioni”.
“Speravamo che il Comune di potesse procedere, riconoscendo di aver sbagliato, con l’annullamento in autotutela dei numerosi verbali, anche per non intasare con migliaia di ricorsi gli Uffici del Giudice di Pace”.
Ma così non è stato e per questo siamo stati costretti a tutelare i nostri associati depositando i ricorsi i ricorsi al Giudice di Pace.