Ingiustizie nel mondo del lavoro, Uilm Basilicata: la storia di Lucia nel Centro Oli di Tempa Rossa. Di seguita la nota integrale.
Nel contesto delle difficoltà lavorative che molte donne ancora affrontano oggi, vogliamo portare alla vostra attenzione una storia che esemplifica le ingiustizie che permangono nel mondo del lavoro. Questa vicenda, accaduta nei mesi scorsi e ancora priva di una soluzione concreta, coinvolge una donna, una madre, una lavoratrice che è stata ingiustamente licenziata. Nonostante fosse in costanza di maternità, il suo contratto, in scadenza il 31 dicembre 2023, non è stato rinnovato dopo 10 anni di precariato. Questo evento si è verificato nel Centro Oli di Tempa Rossa, sottolineando la necessità di un intervento urgente e di misure che garantiscano la protezione dei diritti delle lavoratrici, specialmente durante periodi cruciali come la maternità.
Lucia ha iniziato a lavorare al progetto Tempa Rossa fin dagli albori, nel 2014, come Assistente di Direzione, dimostrando subito un valido contributo alla società Tecnimont, all’epoca main contractor della multinazionale francese. Ha svolto un ottimo lavoro durante tutta la delicata e complicata fase della costruzione. Concluso il progetto nel 2019 con la Tecnimont, ha continuato il suo percorso lavorativo all’interno degli uffici Total con l’azienda ETS, ancora con un contratto precario. Giorno dopo giorno, Lucia ha dimostrato la propria professionalità nel dipartimento dei servizi generali, gestendo anche la delicata fase del COVID-19.
Con stupore, dopo tutto il lavoro svolto, nel 2023, alla sua seconda gravidanza, dopo 10 anni di lavoro, Lucia ha visto il mancato rinnovo del contratto senza nessuna spiegazione, lasciandola in pieno sconforto in un momento così delicato della propria vita. Nel corsodel 2023 Lucia ha perso il bambino che portava in grembo a causa delle difficoltà e dello stress lavorativo. Total, dal canto suo, aveva assicurato a Lucia, in tempi non sospetti, il proseguimento del rapporto di lavoro. Invece, mentre Lucia aspettava il rientro, Total ha collocato in quella posizione un altro lavoratore.
Ciò, oltre che ingiusto, risulta discriminatorio, essendo stato violato anche il principio di parità di genere, in quanto Lucia è l’unica lavoratrice alla quale non è stato rinnovato il contratto. Maternità, lavoro, discriminazione sono tre termini ancora fortemente correlati tra di loro; il resto è solo retorica e puro slogan. Così, dopo tanti anni dedicati al progetto Tempa Rossa, una donna deve reinventarsi da zero in una regione dove le opportunità, nonostante titoli e competenza, sono abbastanza limitate, e l’unica “colpa” è aver avuto una seconda gravidanza e un contratto di lavoro instabile.
Più volte è stata chiesta una risposta al Referente di TotalEnergies delle Relazioni sul territorio, nonché responsabile Etico, ma ad oggi le uniche risposte ricevute sono state di circostanza e di presa di ulteriore tempo. Di etico e di trasparente in questa vicenda vediamo ben poco. Pertanto, si chiede, anzi si sollecita, un incontro urgente con i responsabili di TotalEnergies al fine della ricollocazione di Lucia. Per quanto riguarda questa assurda vicenda di pura discriminazione, la Uilm Basilicata sarà al fianco di Lucia in tutte le sedi opportune e, in assenza di un incontro, inizieremo con Lucia una battaglia davanti ai cancelli del Centro Oli.