Il materano Domenico Gallipoli in una nota in esprime alcune riflessioni sul progetto portato avanti da Matteo Salvini per realizzare il ponte sullo Stretto che dovrà collegare Reggio Calabria e Messina. Di seguito la nota integrale.
Ma tu vuliv u pont, u pont, u pontma tu vuliv u pont, u pont, e nient cchiù.
Raccontino semiserio dedicato ad un aspirante pontefice del sud.
Queste parole, che ricordano una famosa canzone napoletana “Ma tu vuliv a pizz, a pizz, a pizz, ma tu vuliv a pizz, a pizz e niente chiù”aveva coniato chi da bambino le ripeteva a se stesso mentre giocava. Ricordava di aver chiesto al papà un trenino elettrico che attraversa un ponte. Ricordava anche di aver sentito in uno studio dentistico il dottore dire ad un paziente dolorante un’espressione che gli rimase impressa nella mente “Qui ci vuole un ponte”. Insomma la parola “ponte” diventava sempre più ossessiva nella mente del bambino.
Crescendo svolse vari mestieri, sudò da bracciante nelle campagne del Nord, svolse il duro lavoro di operaio in una fonderia, si dedicò all’attività di cuoco esperto assaggiatore, attraversò paesi e città della pianura padana e dall’alto di un tavolino invitava i genitori ad acquistare da lui, ad un prezzo piuttosto elevato secondo alcuni, un giocattolo consistente in un trenino su un ponte. Quanti lavori svolse il nostro in passato! Qualche volta, ma solo qualche volta e senza che se ne rendesse conto, aveva rivolto parole offensive a dei genitori dall’accento meridionale, ovviamente immigrati da quelle parti per motivi di lavoro, chiamandoli “terroni”, “sporcaccioni” e in modi simili.
Dopo aver tanto, ma così tanto, lavorato decise di cambiare vita, ma totalmente. Continuò, però, ad attraversare città e paesi ma vendendo altro ….. il ponte.
Una volta si recò a visitare Venezia, città così ricca di ponti, che rafforzò ancora di più il suo desiderio di un ponte al di sopra di tutti. Era in compagnia del governatore della regione veneta quando restò incantato nell’osservare il Ponte dei sospiri. Rivolto al governatore veneto proruppe in un “voglio un Ponte dei Sospiri al Sud!” Imbarazzato il governatore gli disse “Matt … pardon, Matteo, ti ricordo che questo ponte si chiama Ponte dei Sospiri perché suquesto passavano i condannati a morte che osservavano Venezia per l’ultima volta prima di essere giustiziati. Pensaci bene, anzi benissimo!. Sarebbe di cattivo auspicio”.
Percorreva instancabilmente città, monti e valli invitando ad aderire al suo ossessivo e martellante desiderio del Ponte dei Sospiri del Sud.
A nulla servivano le obiezioni di chi diceva “Ma da noi la terra frana” e il nostro “Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”.
A chi gli diceva “Noi abbiamo strade che sono da terzo mondo” il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”.
A chi gli diceva “Noi non abbiamo strade” il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”
A chi gli diceva “Qui manca la ferrovia” il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”
A chi gli diceva “Da qui i giovani emigrano, e sono operai, tecnici, laureati, infermieri, specialisti del settore sanitario….” Il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”
A chi gli diceva “In Italia si perde più della metà dell’acqua, ci sarebbe da riparare, sostituire impianti” il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”
A chi gli diceva “La scuola non funziona, molti la abbandonano, i giovani escono meno preparati degli altri giovani europei, i genitori sono invadenti, gli insegnanti sono i meno pagati, gli studenti in difficoltà hanno scarse possibilità di essere seguiti, le strutture spesso sono vecchie e poco accoglienti ecc. ecc.” il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”
A chi gli diceva “La sanità è allo sfascio, in Italia solo chi ha soldi è sicuro di potersi curare ma ricorrendo alla Sanità privata, la sanità per il cittadino comune è un lusso” il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”
A chi gli diceva “Il cambiamento climatico danneggia seriamente quel settore che ci dà da vivere, l’agricoltura” il nostro
“Voglio il Ponte dei Sospiri al Sud”.
A tutti quelli che gli dicevano “C’è questo problema più importante, c’è questa priorità, non si può più aspettare, stiamo peggio di prima ecc. ecc. il nostro
Voglio il ponte dei sospiri del Sud.