Morte di Belmaan Oussama nel Centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio, intervento Potere al Popolo Basilicata: “Nei centri di permanenza per i rimpatri si continua a morire”. Di seguito la nota integrale.
Tra il 5 e il 6 Ottobre 2022 muore Ozaro, un giovane di origini nigeriane rinchiuso nel Centro di Permanenza e Rimpatrio di Palazzo San Gervasio.
Lunedì 05 Agosto 2024 intorno alle 21.00 la notizia che Belmaan Oussama, 23 anni di origini algerine, è morto presso lo stesso centro di permanenza in circostanze ancora da chiarire.
C’è chi sostiene che Belmann sia morto per le percosse subite, chi invece per mancata assistenza e per omissione di soccorso e chi per le massicce dosi di sedativi forzatamente somministrati.
Già la morte di Ozano aveva suscitato grande clamore con l’apertura di un’inchiesta da parte del Procuratore della Repubblica di Potenza Francesco Curcio.
Si perché i CPR altro non sono che centri di detenzione dove qualsiasi diritto è negato alle persone recluse, dove l’accesso alle organizzazioni umanitarie e alle strutture che operano per l’accoglienza è vietato e dove, come ha accertato il Procuratore della Repubblica di Potenza Dott. Curcio, “i reclusi vengono trattati come scimmie” attraverso la somministrazione del “Retrovil conosciuto come la droga dei poveri.”
Inoltre lo stesso Procuratore della Repubblica aveva sottolineato più volte che “al CPR di Palazzo non si è in linea con lo standard di sicurezza della salute degno di uno stato civile”.
Allora che aspettiamo a chiudere questi centri di reclusione?
Già tempo fa sollecitammo il Prefetto di Potenza Dott. Michele Campanaro ad intervenire per la chiusura del Centro di Palazzo San Gervasio ma purtroppo nulla è stato fatto.
Potere al Popolo chiama alla lotta e alla mobilitazione tutte le forze democratiche della Basilicata perché i CPR vengano chiusi in tutta Italia e che venga fatta piena luce sulle colpe e le responsabilità di chi doveva tutelare l’incolumità e la salute di Belmann Oussama.
Potere al Popolo ritiene che è giunta l’ora che in Basilicata venga promossa una azione di integrazione e di ospitalità diffusa per i lavoratori che nei prossimi giorni saranno impegnati nella raccolta del pomodoro offrendo loro condizioni reali di integrazione sociale e lavorativa.