Nessun materano tra i nuovi direttori generali nominati dalla giunta Bardi, Angelino (Matera nel cuore): “Ancora una volta umiliato il territorio di Matera e provincia”. Di seguito la nota integrale.
La vigilia di Ferragosto la giunta regionale della Basilicata ha nominato i nuovi direttori generali, cinque in totale, uno per ogni dipartimento. E come era già accaduto per la nomina dei nuovi assessori regionali anche in questo caso nessun materano è stato chiamato in causa. Bardi conferma dunque la sua “allergia” nei confronti della città di Matera e del materano. Del resto a Matera non si è mai visto, a parte le solite passerelle da campagna elettorale a pochi giorni dal voto. Probabilmente solo Bardi continua ad ignorare la città di Matera, motore del turismo lucano, principale fonte di occupazione e sviluppo del nostro territorio. Ma è possibile che non c’è un professionista di Matera o della sua provincia in grado di svolgere il ruolo di direttore generale in Regione? Il problema è che in realtà questo governo lucano guidato da Bardi continua a considerare Matera come una periferia da scartare e questo naturalmente la dice tutta sulla visione politica di questa Regione Basilicata, pronta ad investire solamente sul Potentino. Un esempio per tutti le navette garantite da Potenza per l’aeroporto di Pontecagnano in provincia di Salerno. Caro presidente Bardi, Matera merita rispetto e considerazione non fosse altro perché è stata capitale europea della cultura nel 2019 e rappresenta ancora oggi la meta più ambita di chi sceglie la Basilicata. Se la Basilicata è conosciuta nel mondo il merito è sicuramente della città dei Sassi. Ma a Potenza ed in particolare alla Regione Basilicata fanno finta di nulla per continuare a spartirsi le poltrone tra di loro. Non vogliamo parlare di becero campanilismo ma semplicemente registriamo cosa fa la Regione Basilicata per Matera, per rilanciare il suo brand nel mondo. Nulla. Bardi deve rendersi conto che non può continuare a fare politica in questo modo. Matera ha nella storia la sua identità e nel turismo il suo futuro. Ma le scelte politiche non possono continuare a penalizzare il nostro territorio.