Aumento spese staff Regione Basilicata, intervento Leonardo Pinto, Presidente Onorario ANSB (Associazione Nuova Sanità e Benessere). Di seguito la nota integrale
I Consiglieri Regionali appena eletti vogliono aumentare di 455.000 euro l’anno le spese per lo staff.
La proposta di legge bipartisan depositata il 30 luglio scorso da quattro consiglieri membri dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale appena insediatosi. I firmatari sono il presidente dell’assemblea Marcello Pittella, Maddalena Fazzari di Fratelli d’Italia e i segretari Gianuario Aliandro di Forza Italia e Viviana Verri del Movimento 5 stelle.
Questo accade mentre presidi sanitari ed ospedalieri sono inefficienti o chiudono per mancanza di personale medico e paramedico. L’80% dei comuni lucani, privo dei servizi pubblici essenziali, sono collegati da strade franate e dissestate che ne aumentano l’isolamento. Mentre manca l’acqua per irrigare i campi. non è il caso di continuare, è più che sufficiente.
Est modus in rebus, meglio stanno esagerando.
Appare opportuno ricordare una storia vera che la disperazione potrebbe far ripetere.
Negli anni ’60 a Matera un gruppo di agricoltori, destinatari di pignoramenti per il mancato pagamento di cartelle consortili, che non riuscivano ad onorare per le pessime annate agrarie, un bel giorno si introdusse negli uffici del Consorzio di Bonifica in Via Annunziatella e cacciò con scope di frasche tutti gli impiegati e dirigenti facendoli finire in mezzo alla strada. Lo spettacolo fu bellissimo: immaginiamo i dipendenti e dirigenti inseguiti a “scopate di frasche” mentre tentavano di scappare. Ora viene da ridere. Tanto.
Intervenne ovviamente la Celere (il reparto di pronto intervento della polizia), la quale dovette prendere atto che gli agricoltori erano consorziati, non estranei agli uffici consortili e che intendevano insediarsi al posto dei loro rappresentanti.
Seguirono non facili trattative;dopo che gli agricoltori ottennero l’impegno della sospensione delle procedure esecutive, i “padroni di casa” (così si definivano) liberarono la sede consortile.
Particolare importante: durante le operazioni di allontanamento poco cortese dagli uffici, gli impiegati -per evitare le “scopate”- facevano notare che non dipendeva da loro l’emissione delle cartelle.
Gli agricoltori rispondevano: questa é casa nostra e comandiamo noi; per il momento dovete uscire!
Bene, i Consiglieri Regionali non comprendono che la sede del Consiglio Regionale e gli Uffici Regionali sono la casa di tutti i Lucani e che, se continuano così, rischiano di essere malamente cacciati dai disperati padroni di casa, i quali potrebbero ripetere (non auspicabile) quello che fecero gli agricoltori ai dipendenti del Consorzio di Bonifica.