Trasporto pubblico locale regionale in fase di stallo, Segretario generale Filt Cgil Basilicata: “Non si capisce, a valle della gara andata deserta, come si vuole procedere, di chi sono le responsabilità e a chi attribuire il fallimento di ciò”. Di seguito la nota integrale.
La questione TPL è entrata in una preoccupante fase di stallo della quale non si intravede la soluzione. Una situazione kafkiana che come sempre finisce per penalizzare utenti e lavoratori. Non si capisce, a valle della gara andata deserta, come si vuole procedere, di chi sono le responsabilità e a chi attribuire il fallimento di ciò. Più volte come organizzazioni sindacali avevamo sollevato le nostre perplessità sulle modalità delle gare e sul fatto che si sia voluto procedere senza ascoltare fino in fondo le parti sociali, ma soprattutto non si è voluto dare atto che così com’era il bando non era attrattivo per nessuna azienda e la stessa presentava elementi di dubbia legalità. Nella passata legislatura abbiamo avuto cinque anni per mettere a punto una gara che doveva equilibrare i diritti dei lavoratori e offrire un servizio rispondente alle esigenze degli utenti, invece è stato presentato un piano di esercizio ormai superato, con costi non più in linea con le condizioni attuali, non chiarendo le tante perplessità dei sindacati su alcune situazioni critiche: integrativi regionali, accordo di secondo livello, bigliettazione, contratti a tempo determinato, estensione della clausola sociale per l’intera durata della gara. Si è proceduto in maniera quasi furtiva, con il risultato che il bando è andato deserto. Una brutta immagine per la nostra regione, non in grado di attrarre investimenti nemmeno a fronte di un miliardo di euro messo sul piatto. Immagine ancora più danneggiata se si considera che in Umbria per quasi gli stessi chilometri hanno partecipato 14 aziende. E allora di chi è la colpa? Perché sono stati formati i contratti Fal e Trenitalia che si legano a doppio filo al contratto TPL per i chilometri gomma senza avere la certezza di un nuovo soggetto affidatario del servizio TPL? Che cosa succede al milione di chilometri su gomma di Trenitalia e ai circa due milioni su gomma delle Fal dei contratti di servizio in essere e che dal 2026 dovevano passare nel contratto di servizio TPL ora che la gara è saltata? E poi perché dei dei chilometri treno vengono effettuati interamente nel territorio pugliese, pagati dal contratto di servizio della Regione Basilicata, senza che nessun lucano ne possa beneficiare?
Oggi sulla stampa gruppi politici non esenti da responsabilità rispetto a questo disastro chiedono un nuovo piano di trasporto, non chiarendo di fatto la propria posizione sulle gare. Nè si può chiedere al nuovo assessore appena arrivato di risolvere in poco tempo questa annosa vertenza. Intanto le disuguaglianze all’interno dei lavoratori e all’interno del Cotrab continueranno perché il corrispettivo continua ad essere basso e le aziende continuano a scaricare il mancato adeguamento sulle spalle dei lavoratori. Per quanto tempo Cotrab dovrà continuare a effettuare il sevizio considerando che abbiamo superato anche il limite di affidamento previsto dal regolamento europeo 1370? E intanto decine di pullman nuovi marciscono nel piazzale di Atena lucana mentre i lucani continuano a viaggiare su mezzi che prendono fuoco come nel caso della linea balneare di Petruzzi. La nostra è una regione a domanda debole e ciò significa che l’equilibrio fra ricavo da traffico e corrispettivo non potrà mai essere rispettato. Per questo, facendo riferimento alle normative vigenti (art. 27, comma 8- ter, D.L. 50/2017) deve essere considerato il ricavo presunto e non il 35 %, altrimenti le aziende saranno sempre in affanno.
A tutto questo chiediamo una soluzione condivisa e che guardi al bene della regione e si rivolga agli utenti in maniera efficace, salvaguardando l’occupazione e il diritto alla mobilità ed evitando attacchi strumentali che guardano a questo o a quel colore politico e che hanno ridotto il comparto in una situazione pietosa.