“La presenza della Basilicata al Meeting di Rimini con messaggi prioritariamente rivolti alla promozione del patrimonio culturale e religioso dei nostri borghi per favorire il loro rilancio è senza dubbio una nuova testimonianza di impegno della Regione e dell’Apt sul tema della rigenerazione dei borghi. Ma l’attenzione e l’iniziativa vanno seguite da fatti concreti perché, come stiamo ribadendo da tempo, lo spopolamento avanza con maggiore velocità dell’allestimento di uno stand a Rimini”. Così Saverio Lamiranda, ad Terre Aristeo, secondo il quale “è indispensabile individuare le condizioni più efficaci per il ripopolamento dei paesi. Considerarsi appagati dalle presenze e dagli arrivi di turisti durante quest’estate per la partecipazione a sagre, feste popolari dedicate a Santi Patroni e alla religiosità popolare, ad eventi di spettacolo sarebbero davvero un errore da non ripetere come già accade ogni anno in occasione del bilancio dell’estate specie in Basilicata caratterizzata dal protagonismo attrattivo dei borghi. Inoltre il Meeting di Rimini proprio perché si svolge in un contesto di attività di un pezzo significativo del mondo cattolico ripropone la riflessione dei vescovi delle «Aree interne», che per il quinto anno si sono riuniti di recente a Benevento per continuare la riflessione avviata nel 2019 e condividere spunti di riflessione e piste di azione per la pastorale in zone segnate dallo spopolamento dei territori, forte emigrazione, mancanza di servizi. E’ ancor più significativo che siano i cattolici a non rassegnarsi a quello che sembra un destino segnato dei borghi delle aree più interne e svantaggiate. Le riflessioni dei vescovi del Sud come il tema del Meeting d Rimini trovano molti elementi in comune con il nostro Progetto Pilota per il Rigenerazione e il Ripopolamento dei piccoli borghi. Un impegno comune che ci vede come Terre di Aristeo condividere e sostenere l’appello alla politica. La nostra proposta di “Turismo di Comunità”, nelle sue diverse accezioni, da quella religiosa a quella culturale, enogastronomica, potrebbe costituire una diversa, concreta ed efficace risposta per contribuire alla ricostituzione sociale, civile ed economica delle nostre Comunità e soprattutto a ridare speranza ai nostri borghi. E’ importante che , specialmente nelle aree interne, siano attivi associazioni e di gruppi sociali in grado di sostenere e promuovere attività culturali capaci di proiettare le nostre Comunità in un contesto moderno e di prospettive internazionali anche per soddisfare le esigenze di informazione e di confronto fra esperienze diverse. Pensiamo che un ulteriore sforzo comune Chiesa-parrocchie da una parte soggetti imprenditoriali cattolici e laici dall’altra possa produrre uno “stimolo” per l’attività che la nuova Giunta Bardi si appresta ad avviare in tema di aree interne e spopolamento. Ma è ora che su questo la Giunta passi alle azioni concrete avvalendosi di progetti da tempo presentati. Al ritorno da Rimini si convochi un Tavolo specifico chiamando tutti i soggetti istituzionali, sociali, imprenditoriali e del volontariato che hanno idee e soprattutto proposte progettuali”.
Ago 22