La sanità in Basilicata non funziona e la certezza del cattivo funzionamento non si evince solo dalle liste d’attesa o dal caos che regna sovrano nei reparti dell’Ospedale San Carlo di Potenza.
La sanità in Basilicata non funziona perché è male organizzata, perché manca il rispetto per i pazienti, perché chi la dirige non pensa di offrire un servizio.
Ecco i fatti, sabato scorso un nostro associato si è recato all’Ospedale San Carlo di Potenza per prenotare un servzio, così come indicato dalle hostess e riportato nella cartellonistica, ha scelto la lettera “P” dell’eliminacode per attendere il turno.
La prenotazione era relativa ad esami del sangue per cui è necessario ottenere anche i codici a barre da applicare sulle provette per i prelievi eseguiti in assistenza domiciliare.
Ebbene, dopo una lunghissima attesa, con il succedersi di numeri rilasciati dall’eliminacode e alle 11:50 a sala d’attesa ormai quasi vuota, è apparso il primo numero dell’eliminacode con la “P”.
Con grande sorpresa si trattava del “P001” il primo numero della mattina emesso presumibilmente prima delle 8:00. Ovviamente non si è presentato nessuno allo sportello e il codice “P” dell’eliminacode è andato avanti fino al n. 50.
L’associato ha amaramente constatato che chi ha organizzato il servizio ha calpestato ignobilmente il diritto a richiederlo.
A nulla sono valse le spiegazioni dell’impiegato allo sportello che ha balbettato qualcosa circa la possibilità di prenotare tramite il CUP.
Chi offre un servizio deve organizzarlo in modo tale che sia fruibile senza doverlo pagare con la moneta più preziosa che ciascuno ha: il proprio tempo.
Quanti pazienti con lo stesso problema del nostro associato si sono dovuti rivolgere al privato per avere un servizio che il pubblico non ha saputo organizzare?
Si tratta di piccole cose, facili da correggere e che semplificherebbero la vita ai cittadini.
L’ADOC di Basilicata spera che il servizio sia stato organizzato da un incapace perché è possibile sostituirlo e correggere gli errori.
Se, invece, la scelta fosse voluta avremmo la certezza che l’obiettivo di questa classe dirigente è affossare la sanità in Basilicata, favorire i privati, consentire solo ai ricchi di curarsi e trascurare i bisogni dei cittadini.
Lo sapremo presto, se gli errori verranno corretti siamo in presenza di persone in buonafede altrimenti avremo la certezza della malafede di questa classe dirigente che si avvale di inetti per privarci di diritti fondamentali.