Gianfranco Forese, Consigliere del comitato regionale Figc-Lnd Basilicata ha inviato una lettera aperta a tutte le società sportive affiliate. Di seguito il testo integrale.
Non è mai troppo tardi.
È ora che le società dalla FIGC – LND CR Basilicata conoscano la “democratica e trasparente” gestione dell’attuale C.R Basilicata in occasione del prossimo rinnovo delle cariche.
Lo spunto per questa riflessione mi viene offerto dal comunicato della società A.S. Melfi uscito in data 21 agosto, che auspica un “cambiamento” all’interno del Comitato Regionale Basilicata della F.I.G.C. in occasione delle prossime elezioni che si terranno la prima settimana di settembre p.v. Premetto che in qualità di Consigliere uscente del C.R. Basilicata mi sono da sempre battuto per i valori veri dello sport, animato unicamente dalla passione per questo meraviglioso gioco, mettendo a servizio la competenza maturata prima come ex arbitro e successivamente quale Consigliere federale. Solo ed unicamente per la passione (che ho anteposto anche ai miei interessi personali) e sempre con spirito di servizio, ho collaborato con il CR Basilicata dal 1999 epoca del Commissariamento, fino a ricoprire il ruolo di referente del calcio femminile prima e dal 2008 quello di consigliere. Nel corso degli anni ho sempre prestato la mia attività nel rispetto del ruolo e nell’interesse esclusivo delle società. Purtroppo, mio malgrado, sono costretto a segnalare l’attuale deriva in cui versa il CR Basilicata e la Presidenza del sig. Fittipaldi Emilio a cui ho sempre lealmente rappresentato e contestato nei direttivi, in una logica di confronto democratico, tutte le “anomalie” a mio parere riscontrate. Nell’ultimo triennio, nelle riunioni del Consiglio direttivo ho fatto rilevare, più volte, situazioni ed incompatibilità presenti, senza mai essere ascoltato. Addirittura in una riunione ho avuto l’ardire di chiedere spiegazioni se un consigliere potesse anche essere deputato alla esposizione del bilancio del Comitato, venivo ignorato senza ricevere la ben che minima spiegazione. In altre occasioni, vista la presenza (senza nessun giustificato motivo) alle riunioni del Consiglio di legali che ricoprono vari ruoli (sia come legali di altre società, che come fiduciari di associazioni, con ruoli addirittura nella Giustizia sportiva) ho sollevato una evidente incompatibilità, ricevendo solo aggressioni verbali ed atteggiamenti minacciosi ed irriguardosi. Fino ad arrivare al paradosso che il Presidente del CR oggetto di deferimento dalla Procura federale per violazioni disciplinari si faceva difendere dai legali contrattualizzati dal CR Basilicata (e cosa più grave se pagati dalle società) contro le stesse società.
Anche a questa rimostranza non ho ricevuto nessuna spiegazione se non un atteggiamento di completo ostracismo ed isolamento.
Ed allora ben venga il “cambiamento” auspicato dalla società AS Melfi, ma mi permetto di suggerire che tale cambiamento deve essere associato ad una maggiore consapevolezza e partecipazione da parte delle società che devono comprendere come tutto il movimento si regge sui sacrifici economici, personali, famigliari dei Presidenti, dei Dirigenti, delle società, dei tifosi e delle comunità regionali, senza delle quali il calcio regionale non esisterebbe.
Tale consapevolezza deve tradursi in un invito alla partecipazione attiva al dibattito e al voto, senza delegare nessuno e di non avere timore di uscire allo scoperto, di manifestare liberamente il proprio pensiero e di eleggere democraticamente in Assemblea il nuovo assetto del Comitato Regionale.
Non fatevi incantare dalle promesse. Lo scrivente, per alcune delle situazioni descritte e solo accennate in questa nota (ed altre ben più gravi) si riserva di fornire adeguata documentazione agli organi federali preposti che verranno interessati per verificare la legittimità di quanto esposto.