Le affermazioni contenute nella comunicazione del presidente dell’Adoc in relazione all’attesa presso le casse dell’ospedale ‘San Carlo’ sono gravi ed offensive nei confronti di chi è quotidianamente impegnato -dai responsabili del servizio agli operatori di sportello- per garantire un efficace servizio ai cittadini, ancor più in quanto inviate alla stampa senza preventivo confronto con l’Azienda per verificare la fondatezza della segnalazione ricevuta.
Innanzi tutto la dimensione dell’attività: circa 30.000 utenti/mese serviti, pari a 110 risposte fornite ogni ora di apertura degli sportelli. Per detto servizio l’Azienda ospedaliera ha attivato un costante monitoraggio che consente di verificare i tempi di attesa. Ebbene, l’attesa media nel corrente mese di agosto per tutte le prestazioni richieste -ad esclusione delle prenotazioni, considerate dal sistema meno prioritarie- è pari a circa 20 minuti.
L’attribuzione di priorità differenti risponde all’esigenza di agevolare i pazienti che hanno necessità di regolarizzare esami e visite prenotate per lo stesso giorno, funzione precipua delle casse. La prenotazione di esami o di altre prestazioni, che dovrebbe essere effettuata tramite Cup telefonico regionale o utilizzando l’apposita piattaforma, è comunque assicurata dagli sportelli con il contrassegno ‘P’, ma con ‘chiamate’ meno frequenti.
Per l’accesso ai servizi di laboratorio analisi l’Azienda ha predisposto una procedura specifica, ampiamente comunicata sia attraverso cartellonistica all’interno dell’ospedale, sia tramite diversi canali informativi, senza necessità di prenotazione. Gli utenti possono recarsi in ospedale il giorno stesso degli esami e, con priorità nella prima fascia oraria mattutina, effettuare il pagamento e l’accesso in sala prelievi.
Quanto segnalato sembra addebitabile, pertanto, ad una circostanza del tutto irregolare, che l’Aor verificherà per censurare nelle forme e sedi opportune. Si afferma infatti che “la prenotazione era relativa ad esami del sangue per cui è necessario ottenere anche i codici a barre da applicare sulle provette per i prelievi eseguiti in assistenza domiciliare”. L’assistenza domiciliare ai pazienti è garantita, in verità, non dall’Aor ma dall’Azienda Sanitaria di Potenza (Asp), con percorsi codificati ed autonomi che non richiedono l’acquisizione preventiva di etichette presso il ‘San Carlo’. Nessun altro operatore è autorizzato ad effettuare prelievi a domicilio da consegnare ai laboratori aziendali, risultando necessario per il rilascio della refertazione la sicura individuazione del paziente. Conseguentemente, quanto descritto rappresenta o una segnalazione non veritiera o -peggio- un percorso non tracciato di una prestazione sanitaria. In entrambi i casi l’Aor è intenzionata ad avviare le opportune e conseguenti azioni.
Si respinge in maniera risentita, infine, la gratuita asserzione relativa al presunto ‘caos’ che sussisterebbe in alcune articolazioni dell’ospedale. L’Aor San Carlo garantisce volumi elevati di attività con standard adeguati capaci di assicurare prestazioni efficaci, efficienti e sicure per tutti gli utenti, come dimostrato dai feedback positivi ricevuti frequentemente dai pazienti e dai loro familiari. Sempre disponibili ad accogliere segnalazioni costruttive nell’ottica del miglioramento continuo, inevitabile in strutture complesse come gli ospedali, non risultano tuttavia accettabili affermazioni infondate e generalizzate che danneggiano l’immagine dell’ospedale e di tutti gli operatori, che con professionalità ed abnegazione svolgono la propria attività in favore dei cittadini. Si confida, pertanto, in un’interlocuzione maggiormente rispettosa, come quella costantemente in essere con tutte le Associazioni, nell’interesse della comunità servita.