“A distanza di quasi tre anni dall’impegno di stabilizzare tutta la platea dei Lavoratori socialmente utili (LSU), sia appartenenti al Fondo sociale occupazione e formazione che autofinanziati, rileviamo che sono tanti i lavoratori non stabilizzati che ancora operano nei Comuni lucani”. Lo affermano il segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega e la segretaria regionale Giuliana Scarano.
“Le ragioni della mancata stabilizzazione o fuoriuscita – precisano – sono diverse: da una parte ci sono le amministrazioni comunali che si sono lasciate sfuggire anche le ultime opportunità di stabilizzazione pur avendo una grave carenza di personale, dall’altra nell’ultimo anno la Regione Basilicata non ha pubblicato i bandi di stabilizzazione e di fuoriuscita (l’ultimo risale al 2022).
La platea dei lavoratori LSU del Fondo si è ridotta a una decina di unità e quella degli autofinanziati a circa un centinaio, numeri che appaiono irrisori se si scorre la lista dei comuni interessati che sono una trentina. Considerato che si tratta di poche unità per Comune e che molti di questi attendono la fuoriuscita, la possibilità di stabilizzare tutti appare una soluzione possibile anche grazie alla semplificazione nella procedura di reclutamento prevista dal decreto PA bis.
In fondo – precisano – questi lavoratori stanno subendo una grave ingiustizia: con pochi euro al mese e senza alcun trattamento previdenziale operano presso le nostre amministrazioni comunali garantendo regolarmente alcuni servizi pubblici ai cittadini. Non è accettabile che, a distanza di tanti anni, non si consenta loro la possibilità di un contratto di lavoro e di una retribuzione adeguata e certa che dia la possibilità di accedere ad un trattamento pensionistico.
La Regione Basilicata – sollecitano Mega e Scarano – ha il dovere di dare una risposta a questi lavoratori verificando, per quelli appartenenti al Fondo, quanti Comuni, beneficiando della proroga prevista dal decreto Milleproroghe, hanno proceduto alla stabilizzazione e per la platea degli autofinanziati, invece, procedendo rapidamente alla pubblicazione dei bandi regionali per la stabilizzazione e la fuoriuscita al fine di permetterne il completo svuotamento.
Il governo regionale deve iniziare ad occuparsi davvero di tutta quella platea di lucani che vive ai limiti della sussistenza e che, pur lavorando, continua ad essere in una situazione di precarietà e povertà, senza certezze sul proprio futuro”.