La Provincia di Potenza è qui oggi insieme al popolo lucano che riconosce da sempre, nel culto della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, un’icona della propria storia, rappresentativa delle difficoltà e delle speranze, della fatica e della sua voglia di riscatto.
Un popolo che riconosce nel pellegrinaggio al Santuario non solo la testimonianza di fede ma un autentico simbolo della vita, delle sue difficoltà oltre che della necessità di camminare insieme, sostenendosi a vicenda e con lo sguardo fisso alla meta finale.
Da sempre la religiosità popolare, in tutte le sue variegate espressioni,
costituisce, specie per le popolazioni del Meridione d’Italia, un autentico contenitore culturale nel quale la gente, nel corso dei secoli, ha espresso in maniera differente per ciascuna comunità, la devozione religiosa, i valori della famiglia, del lavoro, dell’attaccamento al proprio paese e al Santo Patrono del proprio paese.
Questo evento di religiosità popolare e di riproposizione dell’identità della comunità regionale, cristiana e laica, quest’anno ha una rilevanza maggiore in vista del Giubileo 2025 e della candidatura dei “Cammini dei Popoli Lucani al Sacro Monte di Viggiano” come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che la Provincia sostiene.
Allargando lo sguardo alle emergenze socio ambientali contemporanee i Cammini di Viggiano rappresentano un esempio di riscatto, sotto il segno della devozione religiosa, di tutte aree interne, considerate da sempre periferiche e pertanto marginali.
Anche per questo la Provincia dei 100 Comuni, di cui l’80% piccoli e delle aree interne, partecipa all’evento religioso, che ha grandi significati popolari.
In quest’ottica, il Cammino di Viggiano diventa il cammino simbolico dell’intera Basilicata, la disponibilità di spazi e di risorse ambientali, il completamento spirituale della storia lucana, un incontro di comunità che si salda attorno alla fede, al culto, e contemporaneamente lo supera nella costruzione di un’identità che accomuna tutti, credenti e laici.
Il progetto costituisce un Patrimonio Culturale e Naturale rappresentativo dell’identità e della spiritualità del popolo lucano e di un’ampia fetta dei popoli meridionali da far conoscere e riconoscere quale interessante esempio di diversità e di creatività umana, assolutamente compatibile con gli strumenti esistenti in materia di diritti umani e con le esigenze di convivenza civile fra comunità, gruppi e individui, nonché esempio di condivisione dei comportamenti rispettosi degli equilibri uomo-natura.
Racchiude l’idea di un nuovo sviluppo, sostenibile e rispettoso degli obiettivi dell’Agenda 2030, in quel luogo di spiritualità che è scrigno di grandi risorse naturali.
Alla Madonna di Viggiano affidiamo il destino dei nostri borghi oggi alle prese con lo spopolamento e la fuga dei giovani.
Insieme alla preghiera, in questa giornata di festa religiosa, vogliamo rinnovare il nostro impegno a riscrivere la storia dei borghi e invitare le comunità locali a superare ogni atteggiamento di rassegnazione.
La fede va accompagnata dalla volontà di fare e di agire per il bene delle persone e delle nostre comunità.
Inoltre, far partire da qui un forte messaggio di pace, come ha annunciato il Presidente della Conferenza Episcopale della Basilicata Monsignor Carbonaro, ha un forte significato per i credenti e non, in questa fase di gravissima tensione internazionale per le guerre in Ucraina e tra Israele e il popolo palestinese.
Con il ricordo dei civili – bambini, donne anziani – che muoiono quotidianamente nelle guerre, voglio ricordare in proposito le parole di Papa Francesco: “La pace è artigianale”. Non la costruiscono solo i potenti “con le loro scelte e i loro trattati internazionali, che restano scelte politiche quanto mai importanti e urgenti”. La pace la costruiamo anche noi, “nelle nostre case, in famiglia, tra vicini di casa, nei luoghi dove lavoriamo, nei quartieri dove abitiamo”.
E’ anche questo l’impegno solenne da fare oggi alla Madonna di Viggiano.
Set 02