I gruppi di opposizione chiedono chiarimenti urgenti al Sindaco sulla questione della struttura fotovoltaica adiacente alla Loggetta di San Gerardo. Di seguito la nota inviata dai Consiglieri Comunali Francesco Fanelli, Antonio Vigilante, Carmen Galgano, Giuseppe Pernice, Antonella Vaccaro, Gianmarco Blasi, Massimiliano Di Noia, Bruno Saponara, Vincenzo Aiello.
I gruppi di opposizione in Consiglio Comunale, rappresentati da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Orgoglio Lucano, Potenza Civica Fanelli Sindaco e Amiamo Potenza, hanno presentato un’interrogazione urgente al Sindaco per fare chiarezza sulla questione relativa alla struttura in acciaio zincato destinata a sorreggere i pannelli fotovoltaici, situata presso il fabbricato adiacente alla Loggetta di San Gerardo.
Durante la campagna elettorale, il Sindaco aveva dichiarato che la struttura in questione non presentava difformità rispetto alle normative vigenti, pur riconoscendo implicitamente che l’aspetto estetico risultava inadeguato e promettendo interventi per renderla più decorosa. Tuttavia, risulta che l’ufficio tecnico comunale abbia richiesto un’integrazione alla pratica di autorizzazione proprio a causa dell’impatto visivo negativo della struttura sull’edificio e sul contesto urbano circostante.
Alla luce di questi fatti, i gruppi di opposizione hanno formulato precise domande al Sindaco, chiedendo:
1. Quali azioni concrete intenda intraprendere per ridurre o eliminare l’impatto estetico negativo causato dalla struttura, specialmente in relazione alla sua compatibilità con il contesto urbano della Loggetta di San Gerardo.
2. Se, considerati i dubbi sull’idoneità estetica della struttura, non sia opportuno richiedere un parere della Soprintendenza ai beni archeologici, architettonici e del paesaggio per garantire la massima imparzialità nelle decisioni.
3. In quali tempi prevede di intervenire per assicurare che la struttura rispetti i requisiti estetici e architettonici stabiliti dal Regolamento Edilizio Comunale.
È curioso notare come alcune “truppe cammellate,” che durante i lavori di rifacimento del basolato di Largo Duomo avevano sollevato un vero e proprio scandalo, ora mantengano un silenzio imbarazzante sulla questione della struttura in acciaio zincato. Apprendiamo con dispiacere come per taluni il concetto di decoro sembri essere una materia soggettiva e mutevole.
Il basolato di Largo Duomo, come da progetto, ha portato un nuovo decoro e valorizzazione alla piazza, e questo non grazie al loro intervento. Invece, la tettoia zincata campeggia ancora in uno dei migliori scorci della città, lasciando i cittadini con un interrogativo: dove sono finiti gli indignati di professione quando si tratta di proteggere davvero il nostro patrimonio estetico e culturale?
I consiglieri firmatari ritengono che chi amministra la cosa pubblica debba rispettare rigorosamente le normative vigenti e il principio di terzietà, soprattutto quando il soggetto interessato è il Sindaco stesso. È quindi necessario che vengano fornite risposte chiare e tempestive nella principale assise comunale.