Rispetto alle “ultime” proposte avanzate dalla Cgil, a nome anche di Cisl e Uil, sul superamento della vertenza ex TIS e RMI dobbiamo constatare che invece di prendere atto di quanto finalmente riconosciuto dallo stesso assessore e dalla presa di posizione di qualche consigliere regionale, che fanno propria la necessità di trovare soluzioni diversificate che tengano conto dei diversi progetti in cui sono stati “utilizzati” questi lavoratori e che bisogna assicurare la giusta continuità agli enti che da quasi 20 anni hanno potuto garantire a costo zero servizi anche essenziali alle loro comunità, si intestardiscono a difendere il progetto idraulico forestale come l’unica soluzione possibile, in spregio delle aspettative e della volontà degli stessi lavoratori.
Nel nostro comunicato del 26 luglio che conserva tutta la sua attualità provavamo a dare una spiegazione relativa anche al ritorno economico di una proposta palesemente insufficiente.
Il contratto idraulico forestale riconosce alle sole organizzazioni sindacali CGIL,CISL e UIL il diritto di firmare accordi con la parte datoriale, prevede una trattenuta sulla busta paga a favore di codeste organizzazioni di circa 25 euro al mese quale contributo alla contrattazione.
Senza parlare delle entrate relative alle iscrizioni sindacali vere e proprie alimentate dal riconoscimento abnorme di giorni di permesso sindacale ad ogni sigla per ogni micro cantiere.
Solo riferendosi alle presunte 1600 nuove assunzioni, ci sarebbero ulteriori 40000 euro al mese riconosciute a loro favore.
Comunque la USB continuerà a portare avanti la sua richiesta di contrattualizzazione di tutta la platea,a partire dal riconoscimento della normativa nazionale di stabilizzazione al riconoscimento di un progetto multifunzione.
Si spera che nei prossimi incontri venga abbandonata la politica delle bandierine e che si lavori proficuamente nell’interesse di tutti i lavoratori interessati.
Set 04