Rapporto scuola Save the Children, Mega (Cgil Basilicata): “Regioni del Sud le più penalizzate in termini di servizi educativi. E con l’autonomia differenziata la situazione non potrà che peggiorare, è a rischio il diritto allo studio”. Di seguito la nota integrale.
“Condividiamo l’allarme lanciato da Save the Children nel suo ultimo rapporto sulla scuola e sui servizi educativi offerti in Italia, che vedono le regioni del Mezzogiorno e la Basilicata fortemente penalizzate”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega. “Preoccupa – afferma – il dato sul tempo pieno. In Italia poco più di un bambino su due della scuola statale primaria ha accesso alla mensa (55,2%) e solo il 10,5% nella secondaria di I grado, con profonde differenze territoriali. E già questi sono numeri fortemente al di sotto della media europea. A ciò si aggiunge che se nelle regioni del Centro e del Nord si concentrano le province con oltre il 50% di accesso al servizio mensa da parte degli alunni della scuola primaria e secondaria di I grado, gran parte delle province del Sud invece è sotto la media nazionale del 36,9%, compresa la provincia di Matera, con gli irrisori 28% e 30%, mentre Potenza oscilla tra il 44% e il 50%.
Meno della metà (il 46,4%) delle scuole statali primarie e secondarie (I o II grado), spiega poi il Rapporto, ha una palestra. E ancora una volta sono le province del Sud a essere penalizzate, con una percentuale di scuole con la palestra inferiore o uguale al 30%. La Basilicata si colloca leggermente meglio, con percentuali che oscillano tra il 43% di Potenza e il 46% di Matera.
Dall’analisi di Save the Children, sui 433 interventi del Pnrr registrati per costruire o riqualificare le palestre a scuola, emerge inoltre che il 62,8% è stato avviato nelle regioni del Sud e Isole, a cui sono stati destinati il 52,7% dei fondi complessivi. In questo caso, la distribuzione tra le province delle risorse e dei progetti per la costruzione o riqualificazione delle palestre sembra favorire maggiormente le province più svantaggiate del Mezzogiorno. Tuttavia, la distribuzione delle risorse del Pnrr tra le province non solo è disomogenea ma è insufficiente a ridurre i divari.
Una situazione che si aggraverà ulteriormente con l’autonomia differenziata – conclude Mega – con il rischio che la Basilicata, dove il calo demografico è in continua crescita e il dimensionamento scolastico ha tagliato il 28,7% degli istituti, venga penalizzata più di altre Regioni nella definizione dei Lep che, una volta individuati, non riceveranno l’adeguato supporto finanziario, acuendo i forti divari territoriali già presenti, in uno scenario un cui le Regioni che hanno un maggiore peso finanziario e politico saranno quelle che avranno di più. Per questo motivo sarà importante partecipare al voto per il referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata, per cancellare una legge iniqua e ingiusta, in difesa della Costituzione e del diritto allo studio”.