Università e città di Potenza, Esposito (Cgil) chiede incontro al sindaco Telesca: “Rinnovare il protocollo Unitown e il confronto avviato con la passata amministrazione. Tra le nostre proposte quella di migliorare la condizione abitativa e dei trasporti”. Di seguito la nota integrale.
“Oltre sette giovani lucani su dieci (il 72%) decide di iscriversi alle università fuori regione. È il dato che ci consegna il portale scuola.net e che non possiamo ignorare per rendere l’Ateneo lucano sempre più attrattivo e la città di Potenza polo privilegiato”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, che annuncia la richiesta di incontro al sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, per continuare il confronto avviato dal sindacato con la precedente amministrazione per rafforzare il rapporto tra la città capoluogo e l’università. “L’obiettivo – continua Esposito – è mettere a punto una strategia condivisa di sviluppo che renda effettivamente la città di Potenza una città universitaria e non solo una città con l’Università. Per questo è necessario continuare a dare attuazione protocollo Unitown che aveva proprio questo scopo. Abbiamo già avanzato delle proposte al Comune di Potenza in un documento presentato un anno fa. Prima fra tutte, incrementare la quota di studenti stranieri attraverso l’attivazione di protocolli di intesa con Atenei internazionali, specie in un’ottica della Basilicata come porta sul Mediterraneo. In secondo luogo ripensare il ruolo dell’Università anche alla luce delle trasformazioni del mercato del lavoro indotte dall’avanzamento della conoscenza. Questo dovrebbe determinare uno spostamento del core business delle università dai corsi di laurea ai corsi post-laurea e/o “professionalizzanti” o finalizzati ad ambiti di ricerca. Terzo, promuovere la riorganizzazione “funzionale” degli atenei attraverso forme di collaborazione e cooperazione, secondo una struttura coerente con le specializzazioni e le vocazioni delle diverse economie locali. Infine, valorizzare l’impatto sociale dell’Università che, soprattutto se opera in contesti periferici a rischio spopolamento, deve vedersi riconosciuta una parte addizionale di risorse del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per il ruolo di presidio civile che ricopre.
Dai bisogni emersi dall’indagine svolta dalla Cgil nel rapporto tra Università e Potenza – precisa Esposito – risulta prioritaria, per gli studenti, la necessità di spazi di aggregazione, preferibilmente collocati all’interno della città. Questi stessi spazi potrebbero diventare luoghi di “radicamento strategico” dell’Università all’interno della città, “spazi per la conoscenza”, pensati per ridistribuire le funzioni accademiche nel corpo fisico della città, creando, in tal modo, nuove polarità urbane. La disponibilità di una Carta servizi, che consentirebbe non solo di offrire un servizio agli studenti definendo una scontistica per l’accesso a determinate attività commerciali e a contenitori culturali ma servirebbe anche a rafforzare il legame tra la comunità studentesca e la città. L’accesso alle biblioteche: le biblioteche Unibas, sia quella del polo di Macchia Romana sia quella localizzata al polo del Francioso, scontano problemi legati sia alla logistica (soprattutto quella di Macchia Romana) sia di limitatezza degli orari di funzionamento. L’accesso al Polo bibliotecario è limitato dalla disponibilità di mezzi di trasporto urbani. Bisogna quindi migliorare la fruibilità delle biblioteche di Ateneo e potenziare le corse dei bus tra Unibas e Polo bibliotecario per incrementare la già notevole presenza di studenti universitari che utilizzano questi spazi. Tra le richieste, anche quella di accelerare il progetto di abbattimento del capannone sito in via Don Minozzi per aumentare il numero dei parcheggi a fronte degli otto posti auto attualmente disponibili.
Per quanto riguarda la questione abitativa studentesca, a Potenza si ravvisa una debolezza tanto nella residenzialità pubblica (il numero di alloggi per studenti è esiguo) quanto in quella privata (affitti alti). L’attenzione alla condizione abitativa deve essere inquadrata sia come imprescindibile componente del diritto allo studio sia come possibile motore di economie urbane, in ragione dei flussi di risorse economiche legate alle spese relative alla permanenza in città. Il modello diffuso su tutta la città è preferibile a quello di residenzialità in Case dello studente. La presenza degli studenti universitari in tutte le zone della città potrebbe innescare, infatti, meccanismi virtuosi. A tal fine è necessario introdurre meccanismi di defiscalizzazione e/o incentivi per mobilizzare il patrimonio immobiliare privato legandolo a una riduzione degli affitti, favorire meccanismi di co-housing intergenerazionale (anziani in buona salute/studenti), predisporre un portale per l’incrocio della domanda e offerta di abitazioni per gli studenti.
Si ravvisa una sostanziale debolezza del trasporto urbano in relazione ai bisogni degli studenti universitari. Un segnale positivo è rappresentato dalla introduzione dell’applicazione che consente la bigliettazione on-line. È urgente, tuttavia, una ri-programmazione della mobilità urbana che tenga conto del peso che la popolazione universitaria svolge nell’organizzazione urbana, per via dei flussi generati, degli spostamenti imposti, degli itinerari e delle pratiche di mobilità che si aggiungono in modo significativo alla domanda dei residenti. In tal senso potrebbero rivelarsi strumenti utili il ticket integrato, la bigliettazione agevolata o gratuita, un collegamento diretto tra poli universitari di Macchia Romana e Francioso, un collegamento, ad intervalli di un’ora, tra Francioso – viale Marconi – Galleria Italia unita – Gallitello – viale Verrastro – Poggio tre Galli – Don bosco – via Perugia – Macchia Romana Unibas.Ancora, il prolungamento dell’orario di funzionamento delle scale mobili, soprattutto durante il week end, la mobilità sostenibile (colonnine auto e bici elettriche) e il potenziamento della viabilità di accesso al polo di Macchia Romana oltre alla connessione al collegamento meccanizzato via Cavour/centro storico prevedendo la riqualificazione dello spazio di cerniera. Tutte proposte – conclude Esposito – che ci auguriamo di poter discutere quanto prima con il sindaco e la nuova giunta”.