In questo spazio di approfondimento di SassiLive abbiamo intervistato il Dr David Piccolotti, specializzato in Urologia e Andrologia, Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Endoscopia Urologica dell’Ospedali Riuniti Padova Sud “Madre Teresa di Calcutta”. Esperto nel trattamento mininvasivo dell’ipertrofia prostatica (ThuLEP, REZUM, Urolift, I-tind), della calcolosi renoureterale e delle neoplasie urogenitali (prostata, vescica, rene e testicoli).
Da oggi il Dr Piccolotti fa parte anche del Gruppo Realelab, un Nuovo Polo Sanitario di Matera, dotato di spazi e di un ambiente raffinato che possiamo definire da boutique di gran classe, in cui operano medici specialisti provenienti da tutta Italia, fornito di un laboratorio di analisi cliniche dotato di strumenti di ultima generazione e ambulatori medici dotati di strumenti di diagnostica d’avanguardia, in cui il paziente è curato e supervisionato in tutti i suoi aspetti, offrendo così un servizio davvero esclusivo.
Dunque Dr Piccolotti di cosa si occupa nella sua pratica clinica?
Negli ultimi 20 anni, mi sono dedicato al perfezionamento delle tecniche di endourologia. In particolare, mi sono specializzato in interventi mininvasivi per il trattamento della calcolosi renoureterale e dei tumori dell’uretere e della pelvi renale. Alcune delle tecniche che utilizzo includono l’ureteroscopia semirigida, la RIRS, la ECIRS e la PCNL. Inoltre, mi occupo del trattamento mininvasivo dell’ipertrofia prostatica mediante vapore acqueo (REZUM), per il quale ho ottenuto il titolo di Expert User, i-TIND e Urolift. Un altro campo di mio interesse è il trattamento delle stenosi uretrali mediante palloncino medicato (Optilume) e del trattamento delle stenosi ureterali con stent a lunga permanenza (Allium). Non escludendo tutta la parte diagnostico-terapeutica dei tumori urogenitali
Potrebbe spiegare in cosa consistono alcuni di questi interventi?
L’ureteroscopia è una procedura che utilizza un endoscopio per visualizzare e trattare problemi all’interno dell’uretere sfruttando le vie naturali e quindi senza nessun tipo di “taglio”. La RIRS (Retrograde Intrarenal Surgery) è una tecnica mininvasiva per trattare calcoli renali o piccoli tumori della pelvi renale utilizzando un endoscopio flessibile. La ECIRS (Endoscopic Combined Intrarenal Surgery) combina tecniche endoscopiche e percutanee per trattare calcoli renali complessi. La PCNL (Percutaneous Nephrolithotomy) è una procedura percutanea utilizzata per rimuovere calcoli renali di grandi dimensioni con un piccolo “foro” sulla cute.
E per quanto riguarda il trattamento dell’ipertrofia prostatica e delle stenosi uretrali ed ureterali, vi sono novità?
Per i disturbi legati all’aumento di volume della prostata, utilizzo il trattamento con vapore acqueo (REZUM), che è una procedura mininvasiva che utilizza il vapore per ridurre il tessuto prostatico in eccesso o il posizionamento di “mollette” permanenti (Urolift) o temporanee (I-TIND) che allargano il canale uretrale prostatico per migliorare la minzione. Queste tecniche non sostituiscono completamente quelle tradizionali (TURP o ThuLEP – LASER) ma permettono al paziente di poter scegliere quelle che azzerano o riducono moltissimo le complicanze andrologiche (eiaculazione retrograda in primis). Per il trattamento delle stenosi uretrali, abbiamo a disposizione un nuovo palloncino (Optilume) che dilata e rilascia una sostanza che riduce la percentuale di recidive di questo tipo di patologia. Per le stenosi ureterali, utilizzo stent a lunga permanenza (Allium), che possono rimanere in sede fino a tre anni, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Secondo l’AIRC il tumore alla prostata è il tumore più diffuso tra la popolazione maschile, possiamo dire che oggi abbiamo più speranze di guarigione?
Risposta: Sì, oggi ci sono sicuramente più speranze di guarigione per il tumore alla prostata rispetto al passato. I tassi di sopravvivenza sono migliorati notevolmente grazie ai progressi nella diagnosi precoce e nei trattamenti. Ad esempio, il tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni per il tumore alla prostata localizzato è superiore al 99%. Anche per i tumori che si sono diffusi localmente, il tasso di sopravvivenza a 5 anni rimane molto alto.
Questi dati indicano che, se il tumore viene diagnosticato in una fase iniziale, le possibilità di guarigione sono molto elevate. Tuttavia, è importante sottolineare che la prognosi può variare in base a diversi fattori, come l’età del paziente, la salute generale e la risposta al trattamento
Dal 2015, lei dirige l’Unità Operativa Semplice di Endoscopia Urologica dell’Ospedali Riuniti Padova Sud “Madre Teresa di Calcutta”. Come descriverebbe questa esperienza?
È un’esperienza estremamente gratificante. Dirigere l’Unità Operativa Semplice di Endoscopia Urologica mi ha permesso di implementare e sviluppare ulteriormente le tecniche di endourologia, offrendo ai pazienti trattamenti all’avanguardia. Inoltre, ho l’opportunità di collaborare con un team di professionisti altamente qualificati, il che ha reso il lavoro ancora più stimolante. Tale attività si va ad integrare a quella uro-oncologica per il trattamento di tutte le neoplasie urologiche (prostata, vescica, rene) con l’utilizzo della tecnologia robotica (da Vinci Xi) che ci vede fra gli ospedali a più alto volume di attività della regione Veneto.
Avendo lei anche importanti competenze nel campo dell’Andrologia, quali sono le opzioni di trattamento della disfunzione erettile più efficaci attualmente disponibili e come si decide quale sia la più adatta per un paziente?
In andrologia, le opzioni di trattamento variano a seconda della condizione specifica del paziente. Alcune delle opzioni più efficaci attualmente disponibili:
– Farmaci orali: Gli inibitori della PDE-5 sono comunemente usati per trattare la disfunzione erettile
– Terapie iniettive: includono iniezioni intracavernose di prostaglandina.
– Dispositivi a vuoto: I vacuum device aiutano a creare un’erezione utilizzando una pompa a vuoto che richiama sangue a livello dei corpi cavernosi
4. Protesi peniene: Questi dispositivi sono impiantati nel pene e possono essere gonfiabili o semirigidi.
5. Onde d’urto: Questa terapia non invasiva utilizza onde d’urto ad alta energia per migliorare il flusso sanguigno nei corpi cavernosi.
La scelta del trattamento più adatto dipende da vari fattori, tra cui:
* Diagnosi specifica: La condizione da trattare (es. disfunzione erettile iatrogena o psicogena).
* Gravità della condizione: Alcuni trattamenti sono più indicati per condizioni lievi, altri per casi più gravi.
* Stato di salute generale del paziente: Alcuni trattamenti potrebbero non essere adatti a pazienti con determinate condizioni mediche.
* Preferenze del paziente: Le preferenze personali e lo stile di vita del paziente giocano un ruolo importante nella decisione.
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