Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Digilio, segretario provinciale di API (Alleanza per l’Italia) in cui si commentano le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, candidato alle primarie nel PD per la scelta del nuovo candidato premier, durante la sua visita in Basilicata.
Posso dirlo: io c´ero ad ascoltare Matteo Renzi nella tappa lucana del road show di presentazione del suo libro e ho trovato interessante la scelta di “spettacolarizzare” anziché no, il linguaggio obsoleto della politica cui si è abituati.
Le metafore divertenti che hanno fatto gridare allo scandalo alcuni commentatori, le ho trovate, viceversa, divertenti e molto attuali, “se Ronn Moss (Ridge) che è amato da tutti, ha lasciato Beautiful dopo 25 anni, che lo faccia anche qualche vecchio parlamentare, non se ne sentirà certo la mancanza”. A me pare una cosa di buon senso che sosterrò nel mio partito.
Una linea irreversibile da cui non si può più prescindere se si vuole continuare ad avere la fiducia degli elettori come molti sondaggi dichiarano sul dato di astensione. Ha ragione Renzi, condivido il suo ragionamento. Il rinnovamento, la trasparenza nei programmi, il ricambio generazionale della classe dirigente che succede sistematicamente a se stessa, continuerebbe a bruciare generazioni come ha fatto con la nostra. Non possiamo più permetterglielo.
I nostri padri l´hanno subito forse per ignoranza nell´illusione di proteggerci, ma noi non possiamo farlo per i nostri figli. Il innovamento non può essere solo materia di dibattito che irrimediabilmente crea rottura tra generazioni, ma deve rappresentare l punto di partenza dei decisori, nella scelta con cui ci si proporrà gli elettori.
Lanciare l´idea di rottamazione anche in Basilicata, a Potenza, a Policoro, a Latronico, dove, il metodo elettivo e di nomine, vigente da qualche decennio, è strettamente collegato all´elenco delle candidature (prossime e future, quali che siano le competizioni elettorali), rappresenta una bella sfida che tutti noi dirigenti di partito, dovremmo saper cogliere per smantellarlo definitivamente.
L´impressione che ho, però, per com´è stato trattato l´argomento “rinnovamento” oggi dai media, nel silenzio generale di molti partiti, è che non si voglia disturbare il manovratore e che i margini per un cambiamento del modus operandi di una certa classe dirigente, sono minimi, direi inesistenti.
Rischio l´esilio e l´isolamento politico, ma rilancio l´idea di rinnovamento.
Non so quello che accadrà con le primarie del centrosinistra, se ci saranno oppure no. Non so se la provocazione di Renzi e dei rottamatori del PD rispetto all´idea di rinnovamento delle classi dirigenti possa suggerire ai decisori di tutti i partiti di candidare gente e volti nuovi. Non so se la strada della rottamazione delle vecchie classi dirigenti sia davvero democratica oppure no, ma di una cosa sono certo e lo auspico per il futuro della Basilicata e dell´Italia, che nessun partito o movimento che sia, possa avere ancora il coraggio di presentarsi agli elettori immaginando di potercontinuare a rappresentare una storia vecchia, raccontata dai soliti protagonisti che da anni promettono un lieto fine che non riusciamo ancora vedere.
Giuseppe Digilio, segretario provinciale Alleanza per l’Italia
foto Basilicata24.it