Questa sera sulla terrazza San Francesco d’Assisi a Matera per la rassegna “Libri in terrazza” è stato presentato il libro “Pietre di confine: il Castelvecchio di Matera e le limitrofe fortificazioni appulo lucane” di Enrico Lamacchia. Vito Epifania, Isabella Marchetta, curatrice della collana “Origini” e il gionalista Saverio Carlucci hanno conversato con l’autore.
“Pietre di confine. Matera città più antica del Mondo? Facciamo chiarezza.
Sebbene la presenza umana sul territorio si attesti in tempi remoti, la città, intesa come insediamento urbano, è un fatto più recente.
Il volume si propone di indagare dal punto di vista architettonico l’area della Civita nota come Castelvecchio. È lì che si conforma il primigenio centro fortificato, alto e dominante. L’autore del volume indirizza quanto bibliograficamente a disposizione, con le sue osservazioni autoptiche sulle murature residue, alla ricostruzione dell’aspetto del sito nelle sue fasi evolutive.
A definire la geometria dell’insediamento concorre il raffronto con le realtà fortificate del comparto appulo-lucano. Infatti, lì dove le informazioni erano carenti, si è ricomposto il mosaico con il supporto dei modelli architettonici sui siti limitrofi. Per questo, in Appendice, un piccolo atlante dei confronti offre al lettore un ricco apparato grafico, con alcuni dati inediti, utile a orientarsi.
Ne nasce un lavoro di grande interesse che fa il punto su quanto noto, rielaborandolo in tracce visive fondamentali per la comprensione del complesso percorso analitico: attraverso le immagini tridimensionali, specchio delle principali fasi evolutive, ci si addentra nella genesi altomedievale del Castelvecchio fino alla trasformazione postmedievale a uso civile.
Un viaggio che ha la capacità grafica e documentale di materializzare l’immagine del primo impianto fortificato di Matera.
Una Matera che, attraverso questo lavoro, possiamo più facilmente definire città dei due castelli.
La fotogallery della presentazione del libro (foto ww.SassiLive.it)