“E’ diventata ormai un’abitudine che l’approvazione del bilancio di Acquedotto Lucano avvenga decorsi i termini di legge. Da diversi anni, infatti, il bilancio di Acquedotto Lucano avviene oltre il 30 aprile e oltre il 30 giugno consentiti dalla legge. E’ quanto fa rilevare il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli.
Questo modus operandi dimostra la completa noncuranza del gruppo dirigente di AqL circa, tra le altre cose, le implicazioni nei confronti delle amministrazioni locali, socie di Acquedotto lucano: infatti i Comuni sopra i 5.000 abitanti hanno l’obbligo di approvare il bilancio consolidato entro il 30 settembre di ogni anno, cosa non possibile a causa dell’operato di Acquedotto lucano. Ad oggi non risulta ancora copnvocata da Aql l’Assemblea per l’approvazione del bilancio. Questa circostanza rischia di far deragliare i conti delle amministrazioni locali.
“E’ possibile – continua il Consigliere Cifarelli – che solo per Acquedotto lucano è vigente un codice civile ad hoc, mentre tutte le altre società rispettano le norme di legge? E’ una situazione paradossale e contraria al principio di correttezza, trasparenza e legalità”.
La sensazione, conclude Roberto Cifarelli, è che anche quest’anno i conti di Acquedotto Lucano non tornino nonostante la montagna di soldi messi a disposizione dalla Regione. Al riguardo chiediamo al Presidente Bardi di vigilare e di fare in modo che Acquedotto Lucano non si configuri come repubblica autonoma.
Set 12