Due giornate emozionanti e piene di attività, confronti, dibattiti e workshop per i ragazzi di Uil Camp che si è concluso sabato 14 settembre a Vasto con la partecipazione di una delegazione di giovani della Uil Basilicata. Quest’anno i temi centrali sono stati la transizione industriale e l’intelligenza artificiale. Dopo un workshop che li ha guidati al confronto a tu per tu sull’AI, si sono dedicati alle attività di critical thinking sulle tematiche dell’automotive, della transizione industriale, della sicurezza sul lavoro ed agli strumenti di AI al supporto del sindacato, con l’adesione dei giovani al sindacato ed al distretto eco-compatibile. Dopo le riflessioni raccolte hanno formalizzato proposte concrete. I giovani sindacalisti, oltre a partecipare a speech e tavole rotonde, hanno presentato al Segretario generale PierPaolo Bombardieri le proprie idee per migliorare il mondo del lavoro.
“Siete voi che dovete dirci come rivoluzionare il lavoro e il Paese, tenendo conto – ha detto Bombardieri – di tutti i cambiamenti in atto: Intelligenza artificiale, transizione ecologica e industriale, nuovi strumenti sindacali. Come avete scritto voi: “Insieme per ogni sfida futura”. Ragazzi, date fastidio, create problemi, perché siete voi che potete cambiare la nostra Organizzazione e il Paese!”.
Nella giornata di apertura dell’evento il presidente Eures Fabio Piacenti ha presentato il rapporto sulla condizione occupazionale e retributiva giovanile. Una condizione in cui si ritrovano i giovani lucani tra i quali Sara Sorrenti di Uil Giovani Potenza intervenuta al progetto di alta formazione che la Uil organizza ogni anno per i giovani impegnati nell’attività sindacale.
In sintesi.
Basse retribuzioni per i giovani del settore privato. Meglio il lavoro pubblico, ma negli ultimi 5 anni calano i salari reali – Nel 2022 la retribuzione lorda media annua dei giovani (15-34 anni) lavoratori dipendenti del settore privato ammontano a 15.616 euro (9.546 euro nella classe “15-24 anni” e 18.447 in quella “25-34 anni”), a fronte dei 22.839 euro complessivamente censiti nel settore. Per quanto riguarda il settore pubblico, nel 2022 le retribuzioni lorde dei lavoratori giovani (15-34 anni) raggiungono i 23.253 euro (34.153 la media del settore), pari ad una volta e mezzo quelle del settore privato.
Lavoro dei giovani sempre più instabile e discontinuo, anche nel settore Pubblico – In Italia i giovani lavoratori del settore privato (5,5 milioni, pari al 91,5% dei giovani dipendenti totali) vivono una condizione di diffusa e crescente discontinuità lavorativa: il 40,9% degli under35enni ha infatti un contratto precario (a tempo determinato o stagionale), contro il 59,1% con contratto stabile, cioè a tempo indeterminato o in apprendistato (erano il 59,4% nel 2018). I lavoratori stabili scendono al 42,3% del totale nella fascia 15-24 anni, per attestarsi al 67% in quella successiva (25-34 anni).
La precarietà contrattuale si traduce in una discontinuità strutturale sul piano lavorativo e salariale: nell’anno 2022 soltanto il 39,0% dei giovani dipendenti del settore privato ha infatti ricevuto 12 o più mensilità retributive dal datore di lavoro, mentre per il 32,7% il periodo retribuito è risultato inferiore a 6 mesi (il 19,5% “fino a tre mensilità” e il 13,2% “da tre a meno di 6 mensilità”), con effetti dirompenti sulla qualità e sui progetti di vita e, a lungo termine, sul futuro pensionistico.
Migliorano gli indicatori del mercato del lavoro. Ma al Sud la disoccupazione giovanile è pari a tre volte quella del Nord – Nel 2023 in Italia il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) ha raggiunto il 45% (20,4% nella fascia “15-24 anni” e 68,1% in quella “25-34 anni”), con una crescita di 1,3 punti percentuali rispetto al 2022, pur rimanendo ancora distante dall’indice riferito all’intera popolazione (61,5%). Anche il tasso di disoccupazione giovanile, pari al 13,4% nel 2023 (22,7% nella fascia 15-24 anni e 10,3% in quella 25-34) indica una dinamica positiva, registrando una flessione di 1 punto percentuale rispetto al 14,4% del 2022.