L’incontro di sabato 14 settembre a Castelgrande, organizzato dall’Amministrazione comunale e da alcune associazioni, è stata l’occasione per ribadire Le potenzialità della nostra Terra, ricca di bellezze e di risorse. In Basilicata, secondo i dati del piano faunistico regionale, vi sono circa 90.000 ettari che possono essere utilizzati per le attività turistico venatorie ma ad oggi il territorio utilizzato è pari a zero.
In altre parole si parla di aziende agro-venatorie, nelle quali viene esercitata, oltre ad un’attività prevalentemente agricola, anche un’attività venatoria e di aziende faunistico-venatorie, che seppure hanno già una loro normativa in materia e un forte sviluppo in altre parti di Italia, in Basilicata non esistono.
Sono attività che uniscono l’agricoltura alla tutela ambientale, con il fine di salvaguardare i nostri ecosistemi. Infatti, non possiamo trascurare che proprio l’uomo si pone quale argine al proliferare di specie invasive che entrano in concorrenza diretta con alcune delle nostre specie, possono alterare lo stato degli ecosistemi naturali, e provocare ingenti danni economici ad attività produttive quali l’agricoltura.
Le attività turistico venatorie contribuiscono, quindi, alla conservazione dei nostri ecosistemi, tutelando le nostre peculiarità e creando nuove opportunità di sviluppo per le filiere agroalimentari e per il turismo.
La politica regionale non può farsi sfuggire questa opportunità e deve adoperarsi per recuperare il tempo perso.
Set 15