Francesco Malvasi: “I riflessi negativi del civismo nell’amministrazione della Cosa pubblica”. Di seguito la nota integrale.
Dopo la crisi dei partiti,le cui ragioni non vanno ricercate nella Carta Costituzionale,ma nella volontà di quelle forze politiche che da queste non traggono origine; il riferimento e alcune organizzazioni di destra e ad movimenti che intendono interessarsi delle vicende umane sotto la bandiera del civismo, per cui chi sostiene che il civismo è una patologia insita nei valori fondamentali della carta costituzionale è nel ruolo insostenibile dei partiti sbaglia.È risaputo che i partiti sono strumenti alla base della democrazia tanto che nel dopo guerra secondo la concezione togliattara “i partiti sono la democrazia che si organizza”.
Per il nostro Paese è stato ciò è stato un faro che ha orientato la sinistra e il centro sinistra anche di governo su questioni fondamentali di interesse nazionale, Europe ed internazionale :la pace nel mondo, l’autodeterminazione dei popoli, l’affermazione dei diritti fondamentali come il lavoro,la giustizia,il diritto alla salute, all’istruzione e così dicendo. In definitiva l’uguaglianza dei popoli e del cittadino nell’ ordine mondiale di ispirazione laica dello Stato di diritto.
Nell’ ultimo trentennio il vuoto lasciato libero dai partiti di ispirazione laico-cristiana viene man mano occupato con strutture più o meno organizzate da forme civiche che, legittimate dal voto alle comunali,si insediano nelle amministrazioni degli Enti locali e talvolta ad essere forze trainanti in luogo di quelle partitiche;in più occasioni rivendicano il candidato Sindaco ottenendolo e in molti casi eleggendolo con l’appoggio di liste ben identificate di alcuni partiti. Pisticci può rappresentare il prototipo esemplare di queste alchimie destinate ad esaurirsi un po’ tardivamente dopo che a farne le spese sono stati i partiti che le hanno promosse e i cittadini che le hanno legittimate col voto.
L’ esito è sotto gli occhi di tutti in termini di rappresentatività e di autorevolezza non solo politica ,ma soprattutto
amministrativa poiché il carattere cosiddetto civico della amministrazione non garantisce né il ruolo, né
la visibilità del partito della maggioranza e al contempo i cosiddetti civici non sono tenuti a rendicontare nemmeno
moralmente agli alleati figurarsi alle comunità.
In definitiva sono avventure studiate e praticate che di politica hanno fra gli altri l’intento di indebolire il senso di appartenenza ,lo spirito di solidarietà e la partecipazione al raggiungimento del bene diffuso e Comune.
Nel Comune di Pisticci da circa vent’anni si sta consolidando in luogo dell’ altruismo l’ individualismo;al posto della partecipazione la pratica della delega;in luogo dei Consigli Comunali aperti alla partecipazione e discussione,la misera attività di Giunta
Alla competenza e al sapere, l’incompetenza. Quel che è peggio si sta perdendo il senso e la misura del significato politico ed umano della buona amministrazione della Cosa pubblica.
Sicuramente dovuto anche al civismo primitivo quale malattia infantile del laicismo di tipo confessionale.