Mario Nicola Di Dio (associazione Nuovo Meridionalismo): “L’unilateralismo del PD”. Di seguito la nota integrale.
In questi ultimi anni, fuori da ogni responsabilità politica partitica, la mia analisi si è concentrata sulla individuazione di chi e di cosa ha contribuito a definire gli accadimenti politici del centrosinistra. Quali gli elementi? Quali sono stati i rapporti che li legano questi elementi? Che relazione c’è o c’è stata tra la crisi politica del centrosinistra e il disastro elettorale a livello regionale e nazionale per il centrosinistra? Di chi la colpa della dilapidazione di un patrimonio di consenso che sfiorava il 70% nella nostra regione? Quale arco temporale disegneranno questi punti? Quali i punti e le colpe che hanno portato alla elezione di un Sindaco della Lega di Salvini alla città capoluogo della nostra regione e quali le ragioni della esclusione di tutti i partitini del centrosinistra nella giunta comunale di Potenza attualmente in carica? Quali i punti e le colpe che hanno portato alla elezione e alla rielezione di Bardi a presidente della Giunta regionale della nostra regione. La tesi di fondo cui sono addivenuto è sempre stata la stessa: ” l’unilateralismo del PD” e la sua politica economica basata su nessuna visione è andata incontro a un fallimento, a dir poco umiliante, per tutto il centrosinistra.
Il PD con il suo unilateralismo, come in un processo di “delegittimazione”, ha voluto prendersi beffa, non solo di se stesso, ma dell’intero centrosinistra.
Detto ciò, mentre l’intero mondo del centrosinistra è intento ad affrontare da tempo una crisi politica di proporzioni epocali, sempre lo stesso partito, il PD, ha scelto “unilateralmente” come candidato alla presidenza della giunta della Basilicata una persona, (sicuramente degna, personalmente non conosco), ma chiaramente, a mio modesto parere, privo dei requisiti politici minimi necessari a dare le risposte richieste e che il momento storico richiedeva, proprio perché scelto in modo “unilaterale”. Una scelta unilaterale che ha, in modo devastante, fatto fare l’ennesima figura di “zimbello” all’intero mondo dei partiti del centrosinistra e di quei gruppi che, nelle intenzioni dei promotori del PD, vorrebbero a fianco dello stesso PD.
Il tutto si evidenzia come l’ennesima prova di forza messa in atto dai “pensatori” del PD. Tutto questo deve avere una fine. La Regione Basilicata, di oggi, non può essere governata dai personaggi di ieri o da politici datati o, meglio, la nostra Regione non può essere governata con gli stessi criteri fallimentari del passato o, peggio, messi in campo dal centrodestra. Bisogna formulare una nuova visione del futuro della nostra regione. Bisogna coniare un nuovo motto da far ascoltare in ogni luogo del potere e non. A partire dalle future elezioni regionali, una nuova visione deve governare i rapporti nel centrosinistra lucano. Il motto dovrà essere, non più il PD al primo posto, ma il centrosinistra al primo posto, la Basilicata al primo posto e non gli interessi di parte al primo posto.
Se il centrosinistra stà subendo una crisi politica profonda, se ha perduto ogni supremazia in Basilicata e in Italia, i colpevoli hanno dei nomi e dei cognomi ed ha necessità di essere reso “di nuovo grande”, e soprattutto, non può essere affidata agli stessi nomi e cognomi la guida della risoluzione dei suoi problemi.