Il monologo “Raffiche su raffiche di entropia” della traduttrice Silvia Pareschi per raccontare romanzo Le correzioni di Jonathan Franzen. Questo il tema del terzo appuntamento della 4^ edizione di “Scrittori allo specchio”, rassegna dedicata ai traduttori e alle traduttrici dei capolavori della narrativa internazionale, organizzata e promossa dall’associazione Amabili Confini.
L’evento che si è tenuto nella sala convegni del complesso Le Monacelle in via Riscatto a Matera ha proposto al pubblico il monologo “Raffiche su raffiche di entropia” a cura di Silvia Pareschi, traduttrice di letteratura angloamericana e raffinata voce italiana de Le correzioni di Jonathan Franzen. Pubblicato per la prima volta nel 2001 e vincitore del National Book Award e del James Tait Black Memorial, il romanzo mette in scena l’odissea di una famiglia tipica della classe media del midwest americano e ne fa il punto di osservazione della società post moderna con i suoi “pochi, incerti valori”. L’introduzione è stata affidata ad Andrea Fontanarosa, componente dell’associazione Amabili Confini.
Oltre a Jonathan Franzen, Silvia Pareschi ha tradotto Don DeLillo, Zadie Smith, Jamaica Kincaid, Cormac McCarthy, Junot Díaz, Denis Johnson, Shirley Jackson, Sylvia Plath. Ha ritradotto Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, e al momento sta lavorando ad una nuova traduzione di Addio alle armi. Ha scritto I jeans di Bruce Springsteen e altri sogni americani (Giunti 2016), una raccolta di racconti e reportage ambientati negli Stati Uniti, e Fra le righe. Il piacere di tradurre (Laterza, 2024). Nel 2019 le è stato conferito il Premio Classifica di Qualità de La Lettura, e nel 2024 ha vinto il Premio Pavese per la traduzione.
Le correzioni. «Lo si sentiva nell’aria: qualcosa di terribile stava per succedere». Enid e Alfred Lambert trascinano le giornate accumulando oggetti, ricordi, delusioni e frustrazioni del loro matrimonio: l’uno in preda ai sintomi di un Parkinson che preferisce ignorare, l’altra con il desiderio, ormai diventato scopo di vita, di radunare per un «ultimo» Natale i tre figli allevati secondo le regole e i valori dell’America del dopoguerra, attenti a «correggere» ogni deviazione dal «giusto». Gary, dirigente di banca, vittima di una depressione strisciante e di una moglie infantile; Chip che ha perso il posto all’università per «comportamento sessuale scorretto»; Denise, chef di successo con una vita privata, secondo i canoni dei Lambert, molto discutibile. Il temporale annunciato spazzerà via molte cose di valore ma ne restituirà altre più limpide. Un grande romanzo che si legge d’un fiato, ricco di umorismo e umanità e al tempo stesso duramente critico verso la società contemporanea e i suoi pochi, incerti valori. Impossibile non riconoscere che i Lambert siamo noi: in un momento della nostra vita, in qualsiasi luogo del primo mondo.
La fotogallery dell’incontro con Silvia Pareschi per Scrittori allo specchio (foto www.SassiLive.it)