Il 26 settembre i Carabinieri del noe di Potenza e del nucleo radioattivi del comando cc per la tutela ambientale e la sicurezza energetica di roma hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro, emesso dalla procura della repubblica di matera, relativo ad un area di ca. 600 mq, ubicata all’interno del sito nucleare itrec di Rotondella località Trisaia -, gestito dalla società Sogin s.p.a., che si occupa delle attività di decommissioning degli impianti nucleari italiani e della relativa gestione dei rifiuti radioattivi.
Il provvedimento giudiziario scaturisce all’esito di una serie di verifiche effettuate, nel corso del tempo e su delega della procura materana, dai carabinieri del noe e dall’ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), nel cui contesto venivano effettuati una serie di campionamenti di terreno, prelevati da alcuni cumuli (ca. 1500 mc), stoccati in un’ area del sito, in attesa delle previste procedure di analisi, finalizzate al successivo smaltimento, quali rifiuti convenzionali (terre e rocce da scavo) presso impianti esterni al sito nucleare e provenienti verosimilmente dalle attività di scavo effettuate per la realizzazione di alcuni manufatti, rientranti nell’attività di decommissioning.
La presenza di tali cumuli (cd. collinette) era già stata oggetto di segnalazione e di approfondimento investigativo da parte dei carabinieri del noe di Potenza, sin dal mese di maggio 2022, a seguito di ispezione, disposta dell’allora ministro dell’ambiente e della transizione ecologica, e finalizzata a documentare lo stato di sicurezza del citato impianto itrec e le corrette modalità di smaltimento dei rifiuti radio attivi e di quelli convenzionali, previa effettuazione di specifiche analisi, finalizzate ad accertarne eventuale presenza di contaminazione. a termine di tali verifiche venivano accertate alcune criticità che inducevano i militari del noe a sollecitare, previa verifica analitica, lo smaltimento dei rifiuti, suddivisi in nr. 4 lotti, da tempo (almeno dal 2014), ivi stoccati.
Tali operazione di smaltimento si sviluppavano senza criticità per tutti i lotti ad eccezione del n. 4, relativamente al quale, nel mese di dicembre 2023 la stessa Sogin comunicava all’Isin che le analisi, propedeutiche allo smaltimento delle terre, avevano rilevato la presenza di uranio arricchito u234.
L’ “alert” induceva l’ispettorato per la sicurezza nazionale a sospendere il nulla osta al conferimento del lotto n.4, riservandosi, unitamente ai Carabinieri del noe, di effettuare ulteriori accertamenti atteso che quella tipologia di radionuclide, seppur in minime concentrazioni, non rientrava nei processi normalmente realizzati nell’ impianto itrec di rotendella (mt).
Il 21 e 22 febbraio 2024 personale dell’Isin ha effettuato, con il coordinamento della Procura di Matera, accertamenti di riscontro sul materiale del lotto n. 4, i cui esiti confermavano la presenza di uranio arricchito u234 – u235 non riconducibile ai radionuclidi uranio – torio in deposito presso il sito gestito dalla sogin.
I livelli di contaminazione rilevati, come certificato dall’ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (isin), non rappresenterebbero un pericolo immediato per i lavoratori, per l’ambiente e la popolazione.
L’area in sequestro verrà posta in sicurezza secondo le indicazioni dell’Isin.