Trasporto urbano, Filt Cgil Basilicata: irrituale proroga dell’Amministrazione Comunale di Potenza a Miccolis. Di seguito la nota integrale.
La questione trasporto pubblico regionale e locale in Basilicata aggiunge un ennesimo tassello al mosaico confusionario nella miriade di norme che regolano il comparto, mettendo sempre più in difficoltà soprattutto utenti e lavoratori. Ma cerchiamo di fare il punto della situazione. L’attuale affidatario del servizio urbano della città di Poteza è l’Azienda Miccolis, subentrata il 1 ottobre 2022 all’Azienda Trotta, vincitrice della gara. Il contratto di servizio pubblico, della durata di due anni, scade il primo ottobre 2024 e nel frattempo la Regione ha bandito la gara per 3 utor e 5 ambiti, fra cui il Comune di Potenza. Quindi il Comune Potenza è perfettamente allineato a quanto previsto dal Regolamento europeo 1370/ 2007, dal D.lgs. 422/2007 e dalle leggi regionali n. 22/1997 e n. 7/2014. Nelle more della gara di affidamento il Regolamento europeo concede ulteriori 2 anni per l’espletamento della gara garantendo, non in regime emergenziale, il regolare svolgimento del servizio dal soggetto affidatario, che è tenuto a proseguire sino al subentro del nuovo affidatario. La legge regionale n. 7/2014, commi 1 e 2, demanda alla Regione la programmazione e l’affidamento, mentre al Comune compete l’individuazione dei servizi minimi e predisporre il Piano di esercizio, risultando, di fatto, dopo l’affidamento, titolare del Contratto di servizio pubblico. Lo status quo fotografa una situazione nella quale alcuni lotti sono andati deserti tranne quelli dei Comunali di Matera e di Potenza; quindi siamo, fino a prova contraria, in piena procedura di gara e quindi in un regime ordinario. Il rifermento all’ art 5, comma 5, del reg. 1370/2007 risulta, dal nostro modesto punto di vista, non corrispondente al caso di specie e quindi il provvedimento di proroga di 9 mesi si presenta del tutto irrituale. Pertanto, non si capisce il motivo di questo arco temporale in quanto il reg. 1370/3007 identifica in 2 anni il tempo massimo e il D.L. n. 4/2022, art. 24, comma 5bis, al fine di mitigare gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento adottate per l’emergenza epidemiologica daCOVID19, nonché al fine di sostenere gli investimenti affrontare dispone la possibilitá di avvalersi dell’art. 4, comma 4, del Regolamento (Ce) 1370/2007 (proroga di non più del 50% del durata del contratto di servizio) al massimo entro il 31 dicembre 2026. Il trasporto pubblico regionale e locale è definito dall’art. 1, comma 2, del D.lgs. 422/1997 e ben attuato dalla legge regionale n. 22/1998, come modificata sul piano della programmazione dalla successiva legge regionale n. 7/2014, normativa questa che disciplina gli affidamenti dei servizi di TPL, urbani ed extraurbani. La normativa nazionale, inoltre, precedente all’entrata in vigore del Regolamento (CE) 1370/2007 (3 dicembre 2009) deve essere attuata nel pieno rispetto del suddetto prevalente Regolamento comunitario, nonché delle norme di cui al D.lgs. 201/2022, di riordino della disciplina dei servizi di rilevanza economica generale e delle delibere ART (delibera n. 154/2019, come modificata dalle successive delibere, in ultimo dalla Delibera n. 64/2024 – Cfr. Testo consolidato). Pertanto, non si comprende la necessità della proroga in regime emergenziale giacché l’attuale operatore è tenuto a gestire i servizi sino al subentro del nuovo affidatario. Una proroga prevista dal suddetto D.L. n. 4/2022 avrebbe dato respiro all’Azienda e ai lavoratori che si vedono legati ad un contratto precario in quanto non coerente con la suddetta normativa, e che quindi potrebbe essere revocato in qualsiasi momento con conseguente aggravio di inutili spese per il Comune di Potenza. A meno che la proroga sia stata effettuata per altre ragioni, mancanza dei previsti investimenti? oppure consapevolezza della inadeguatezza di risorse disponibili? Per tutto questo chiediamo al Comune di Potenza di ritirare il provvedimento in autotutela che determina solo incertezze e di comportarsi conformemente alla normativa vigente.