Liste di attesa, Cicchetti (Anisap)-Flovilla (Federbiologi): questione può e deve essere risolta con l’integrazione pubblico e privato accreditato. Di seguito la nota integrale.
L’annosa questione delle liste di attesa può e deve essere risolta con l’integrazione pubblico e privato accreditato. Lo sostengono in una nota congiunta i presidenti di Anisap Basilicata Roberto Cicchetti e Federbiologi Antonio Flovilla sottolineando che l’assessore regionale alla Sanità Cosimo Latronico nella recente riunione della Conferenza dei Sindaci del Materano ha ammesso i ritardi nelle prestazioni ambulatoriali specialistiche e per gli esami diagnostici, evidenziando come il settore privato abbia quasi azzerato i tempi e suggerendo una collaborazione con il pubblico per ridurre ulteriormente le liste. Nel ricordare che il settore dei laboratori e centri di analisi è l’unico a non registrare liste di attesa, Cicchetti e Flovilla aggiungono che l’indicazione dell’assessore va nella direzione che noi sosteniamo da sempre. Il sistema della specialistica ambulatoriale si è dimostrato in tutti questi anni capace di rispondere alle esigenze degli utenti e di venire incontro a quelle del Servizio Sanitario Regionale e, nello specifico, per i laboratori, che si confermano presidio permanente per la cura e la prevenzione della salute dei cittadini. Non abbiamo dunque più nulla da dimostrare e siamo certi – continuano – che le dichiarazioni dell’assessore avranno un seguito operativo e si creeranno nuove condizioni di collaborazione per consentire al sistema sanitario privato accreditato regionale di continuare ad offrire un sostegno operativo ad integrazione e sostituzione del Servizio Sanitario Regionale contribuendo inoltre a ridurre disagi agli utenti. E tra le priorità da affrontare nel confronto con Regione e Ministero alla Salute c’è quella del tariffario-numenclatore. In proposito la manifestazione nazionale organizzata a Roma dall’Uap (Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata), raggruppamento che riunisce la quasi totalità delle sigle della sanità privata italiana, a cui aderisce come ente fondatore FederAnisap (Federazione delle strutture ambulatoriali private accreditate e non al Ssn) assieme a molte altre realtà, ha segnato una grande partecipazione. Dopo 6 mesi dalla nostra ultima manifestazione che si tenne sempre a Roma il 20 marzo 2024 – commentano i presidenti Anisap e Federbiologi Basilicata – pensavamo di arrivare a questo appuntamento con qualcosa che doveva essere cambiato a nostro favore, ma è stato esattamente il contrario. La questione del Nomenclatore/Tariffario è ancora aperta con numerosi incontri, tante chiacchiere ma pochi numeri. Adesso diciamo “basta” al più grande bluff del Servizio sanitario nazionale, quello riferito agli imprenditori e alle aziende che a tutt’oggi sono imbrigliati, fermati, perché non raggiungono le 200.000 prestazioni sanitarie per restare titolari delle proprie attività. Su questa frustrazione che subiscono i laboratori di analisi mediche, ricordo che dal 2015 è stata emessa, da parte dell’allora Direttore della Programmazione del ministero della Salute Renato Botti, una circolare Ministeriale che prevedeva espressamente le Reti contratto quale strumento aggregativo per raggiungere le 200.000 prestazioni, strumento fortemente ignorato dalle Regioni e anche dai Funzionari preposti alla gestione dei sistemi di accreditamento. “Basta” agli incontri sul Tariffario/Nomenclatore di cui si parla da mesi, ma che non hanno prodotto, a tutt’oggi, nessun documento concreto e valido che possa salvaguardare l’attività professionale, aziendale e dei dipendenti tutti. “Basta” alla riduzione dei budget effettuata senza una seria programmazione che garantisca ai cittadini la continuità assistenziale, mettendo in difficoltà i professionisti nello svolgere il proprio lavoro presso i laboratori e i poliambulatori. A fronte di questa carenza chiediamo agli organi istituzionali nazionali e regionali la creazione di un Tavolo permanente che possa affrontare i problemi urgenti, collegati, oltre che alla problematiche sopra esposte, anche a tutte le criticità che il nostro settore sta attraversando, quali ad esempio la normativa introdotta dal Decreto sulla Concorrenza e il riconoscimento delle nostre aziende fra le attività energivore per i contributi straordinari. Lo stesso tavolo potrà esaminare tutte le problematiche che creano le Regioni per stipulare i contratti annuali o triennali, auspicando che il ministro della Salute e gli Organi collegiali competenti, in affiancamento, possano sviluppare un contratto unico in tutta Italia con regole e impegni precisi in cui le Regioni potranno inserire le loro necessità, collegate al problema delle liste di attesa e alle altre prestazioni di elevato spessore che oggi permettono ancora una migrazione sanitaria selvaggia. Auspichiamo che questo momento di grande attenzione per gli operatori sia preso, dalla parte politica, come un segnale di richiamo a favore dei cittadini, ignari della possibilità che, in assenza di soluzioni, potrebbero trovarsi privi dell’assistenza specialistica sanitaria.