Silp Cgil Basilicata: “Preoccupati per misure sicuritarie del Governo. Salari bassi, mancato rinnovo del contratto, carenza di organico i problemi da risolvere”. Di seguito la nota integrale.
“Come poliziotti democratici siamo preoccupati dal persistente atteggiamento di questa classe politica di governo che non investe nuove risorse nella sicurezza, che si limita all’ordinario, che non si preoccupa degli organici carenti o del contratto di lavoro scaduto da quasi mille giorni e che riesce soltanto a mettere in campo misure securitarie”. Lo afferma Francesco Mobilio, segretario generale del Silp Cgil Basilicata.
“Non certo un progetto organico e ragionato di revisione del sistema penale e processuale penale. Si ritiene – prosegue – di dare una risposta concreta alle richieste e ai problemi dei giovani impedendo la vendita della cannabis light negli appositi store o ipotizzando il carcere per chi protesta occupando strade o ferrovie? C’è poi un ‘mostro giuridico’ costituito dall’aggravante per chi commette reati nelle stazioni e nelle metro. Queste norme, oltre a non risolvere i problemi, ad aggravare il lavoro delle forze di polizia e a ingolfare i tribunali, non faranno altro che peggiorare la situazione attuale, creando un clima di maggiore insicurezza tra i cittadini.
Siamo ormai quasi da mille giorni senza contratto – spiega il segretario del Silp CGIL Basilicata – e le risorse messe a disposizione sono inferiori rispetto al passato in rapporto all’inflazione. Per gli organici ci saranno 20mila persone che andranno in pensione nel 2024-2025.
A tutti i lavoratori e alle lavoratrici che garantiscono la nostra sicurezza devono essere riconosciuti diritti e trattamenti. C’è un problema salariale, il contratto è scaduto da tre anni, le offerte che sono state avanzate sono un terzo dell’inflazione reale e quindi abbiamo il problema di difendere il potere d’acquisto e di garantire un salario dignitoso. Abbiamo anche un altro problema che si chiama assunzioni perché siamo sotto organico e c’è un problema che riguarda anche la qualità del lavoro e dei servizi – continua Mobilio ricordando che “stanno aumentando i suicidi e credo che questo sia un segnale che va assolutamente affrontato. Per questo è importante che il governo cambi la posizione che finora ha assunto, a partire da una vera trattativa che garantisca tutele e diritti sindacali a tutte e a tutti i lavoratori in divisa, di qualsiasi settore e di qualsiasi comparto”. Per Mobilio “bisogna aumentare i salari a partire dai contratti nazionali, cosa che il governo non sta facendo perché a fronte di un’inflazione nel periodo 2022-2024 dei quasi il 18% propone aumenti del 5,5%: questo vuol dire una programmazione della riduzione dei salari”. Inoltre “diciamo no alla polizia geriatrica. Sarebbe una follia ipotizzare, anche solo su base volontaria, il prolungamento della permanenza in servizio per i poliziotti che raggiungono l’età pensionabile. Il governo Meloni, che non ha investito concretamente un euro per la sicurezza, che lascia le lavoratrici e i lavoratori in divisa senza contratto da quasi mille giorni, che non fa assunzioni straordinarie per compensare il turn over, adesso propone poliziotti e carabinieri geriatrici. Non possiamo ignorare il fatto che l’età media dei nostri agenti supera i 50 anni e che la carenza di personale è drammatica, con migliaia di unità mancanti in costante crescita a causa della mancate assunzioni straordinarie. Pertanto, pensare di affrontare i problemi della polizia e delle forze dell’ordine consentendo a chi veste una divisa di restare in servizio fino ai 62 anni è inaccettabile. Bisogna lavorare meno e lavorare meglio, bisogna – conclude – intervenire con riforme previdenziali che impediscano ai giovani poliziotti di oggi di essere i nuovi poveri di domani, con pensioni decurtate anche del 40 per cento rispetto allo stipendio. Questi sono i problemi veri”.