Antinfiammatoria, cicatrizzante, antiallergica: sono alcune delle proprietà salutistiche della rosa canina, pianta officinale ricca di vitamina E e C, protagonista dell’ultimo episodio di ALSIA Porte Aperte in Podcast, pubblicato sui canali digitali dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura.
“Tra le specie spontanee, è quella maggiormente presente in Basilicata e trova impiego nell’industria medica, agroalimentare e cosmetica – spiega Aniello Crescenzi – direttore dell’ALSIA. Attraverso un lavoro costante di ricerca e divulgazione iniziato nel 2014, l’ALSIA, con il suo centro sperimentale Azienda Pollino di Rotonda, punta a diffondere la coltivazione della rosa canina in quei terreni marginali a ridosso del bosco, alcuni ormai invasi dal bosco, per offrire alle aziende agricole l’opportunità di produrre un reddito integrativo con una coltivazione a basso impatto ambientale. Le prove condotte nel corso degli anni – aggiunge Crescenzi – hanno consentito di individuare il sesto di impianto, la forma di allevamento e il sistema di potatura più adeguati per contenere sia la vigoria della pianta che il portamento cespuglioso e nel contempo di esaltare la produzione di bacche e petali. A coronamento della sperimentazione, l’ALSIA ha pubblicato l’opuscolo “La coltivazione di Rosa canina in Basilicata” che fornisce una serie di dati e consigli per gli interessati a intraprendere questa attività, dalla tecnica di coltivazione alle modalità di raccolta, con dati sulle rese annuali per ettaro delle bacche e dei petali (richiestissimi per la produzione dell’acqua di rose), nonché suggerimenti sulla fase di essiccazione e dati sulle relative rese ottenibili. L’opuscolo fornisce anche una ricca documentazione fotografica con la rilevazione delle fasi fenologiche, informazioni sull’incremento della produzione registrata nel periodo 2019-2020 e sulle avversità fitopatologiche più importanti da cui difendersi che ne minacciano la produzione. Il progetto sulla Rosa canina è in continua evoluzione – conclude Crescenzi – poiché è stata avviata anche la caratterizzazione morfologica e fenologica, nonostante il polimorfismo della specie”. L’opuscolo è visionabile e scaricabile dal sito alsia.it nella sezione “Pubblicazioni” “Monografie”.
Ott 01