Il tema dell’autoesclusione nel settore del gioco pubblico in Italia è oggetto di discussione da più di un anno ai tavoli dell’Università di Roma Tor Vergata. Lì si sta conducendo una ricerca allo scopo di comprendere al meglio quali siano le modalità più efficaci per rendere operativo questo strategico strumento. I benefici per gli utenti sarebbero molti, al netto della portata dell’impatto iniziale.
Gioco pubblico in Italia: l’importanza dell’autoesclusione per la sicurezza degli user
Questo è lo scenario italiano: si contano più di 5.000 sale specializzate per i giochi pubblici e oltre 35.000 pubblici esercizi sparsi sul territorio. A questi vanno aggiunti i bookmakers italiani che operano online, quasi impossibili da quantificare.
Queste attività permettono di far circolare in un anno – in questo caso si prende in analisi il 2023 – circa 20,7 miliardi di euro spesi in giochi regolamentati, fra apparecchi da gioco, scommesse, bingo in punti vendita, giochi numerici, lotterie e giochi online. Spesa che ha generato circa 11,7 miliardi di gettito erariale.
In particolare, la spesa degli italiani nel gioco online, inclusi i casino senza aams, oggi ADM, è salita del 21,2% nel giro di pochi anni (con il 53% che proviene da slot e poker online e il 38% derivato dalle scommesse). Insomma, il 52% degli uomini e il 41% delle donne giocano online ed è fondamentale che queste categorie di giocatori siano tutelati.
L’autoesclusione dal gioco, sia fisico che online, è una strategia necessaria e per questo è fondamentale – come sottolinea lo studio sopracitato – che venga istituito un Registro Unico delle Esclusioni (R.U.E.) esteso a tutte le forme di gioco.
Il R.U.E. è già in vigore in molti Paesi europei – anche in Italia esiste già l’Autoesclusione per il gioco a distanza gestita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – e ha ottenuto ottimi risultati, pertanto attivarlo in Italia anche per il comparto online apre le porte alla speranza che il numero degli autoesclusi cresca nel breve termine.
Ma di cosa si tratta nello specifico? Come funziona il registro per l’autoesclusione?
Come funziona il Registro unico degli autoesclusi
Il Registro unico degli autoesclusi è una misura preventiva che ha come obiettivo la protezione dei giocatori a rischio di sviluppare problemi legati al gioco patologico. L’implementazione dell’autoesclusione per il gioco fisico e online, dunque, prevede l’utilizzo di modalità operative e tecnologiche volte a mettere in atto in maniera efficace questa strategia, analizzando i benefici che la ricerca si aspetta di ottenere e gli impatti potenziali che deriveranno dall’applicazione del RUE.
Per arrivare alla scelta di adottare l’autoesclusione come misura di tutela dei giocatori, il gioco in Italia è stato analizzato in lungo e in largo. Era necessario, infatti, comprendere le dinamiche di accesso al gioco e la necessità di una regolamentazione chiara e trasparente in materia.
Sono stati analizzati i principali punti di contatto tra il giocatore e l’ambiente di gioco, senza la comprensione dei quali non sarebbe stato possibile lavorare sulle misure di autoesclusione. Inoltre, ogni fase del processo di autoesclusione è stata scandagliata, partendo dalla registrazione al servizio centralizzato di autoesclusione fino ad arrivare al controllo e al blocco all’accesso al gioco.
Ma l’aspetto forse più importante che decreta l’efficacia del Registro unico degli autoesclusi è l’importanza della scelta volontaria di autoesclusione da parte del giocatore che comprende di trovarsi in una fase di rischio. Dal canto suo, la misura si impegna a protegge i giocatori vulnerabili, ma ha pensato anche all’utilizzo dei dati personali degli utenti per il monitoraggio del loro comportamento di gioco e l’invio di avvisi in caso di rilevamento di gioco irresponsabile.
Questo monitoraggio costante non avrà connotazioni invadenti, bensì sarà uno strumento in più per garantire ai giocatori di vivere l’esperienza ludica in un ambiente di gioco più sicuro e consapevole. E di scegliere, dunque, quando fermarsi.
Rafforzare i già esistenti meccanismi di autoesclusione introdotti per il gioco a distanza diventa, dunque, un’azione di enorme rilevanza e utilità volta a limitare l’insorgere dei fenomeni di disturbo da gioco con vincite in denaro. E, grazie ai dati del gioco a distanza, è già evidente quanto siano aumentati i giocatori autoesclusi negli ultimi anni e quanto sia efficace questa misura.
Se ai consumatori vengono forniti gli strumenti giusti, la prevenzione del gioco patologico in Italia sarà più efficace e capillare.