Cardiologia, Aor San Carlo risponde a Peppino Brescia. Di seguito la nota integrale.
L’Aor San Carlo è costretta -suo malgrado- ad intervenire nuovamente sulla tematica relativa alle attività cardiologiche nell’ambito dell’Azienda e del Servizio sanitario, al fine di fornire chiarimenti a quanto veicolato nei giorni scorsi a mezzo stampa e, in particolare, alla nota dell’onorevole Giuseppe Brescia.
Pur rischiando tecnicismi, è inevitabile sottolineare che nella lettera aperta dell’on. Brescia vengono posti assieme -e quindi confusi- due elementi per nulla correlati, quello del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) regionale per i pazienti colpiti da infarto e quello delle guardie cardiologiche negli ospedali di base.
Relativamente al primo aspetto, non un ‘nugolo di pochi intimi’ ma un gruppo di 16 medici esperti nel settore dell’urgenza (1 della Regione, 8 dell’Aor San Carlo, 4 dell’Asm, 2 del 118 e 1 dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) ha di recente stilato per la Regione una nuova edizione del Pdta della rete cardiologica in Basilicata, approvata con provvedimento del competente ufficio regionale. In detto documento tecnico sono dettagliati tutti gli aspetti logistici e sanitari per assicurare al paziente cardiologico urgente il più efficace trattamento.
Quindi, nessuna decisione da parte di “Spera e l’assessorato regionale alla sanità” e nessuna attinenza con il tavolo tecnico dell’Azienda ospedaliera per la diversa tematica delle guardie cardiologiche.
Quest’ultima vexata quaestio è stata opportunamente sottoposta alla direzione Aor dai responsabili delle cinque strutture cardiologiche aziendali, per i quali “la presenza del cardiologo di notte negli ospedali di base risulta: 1) inutile per la rete di emergenza cardiologica, che non prevede alcun ruolo per le cardiologie degli ospedali di base; 2) inefficiente per i cittadini, ai quali potrebbero essere erogati volumi e tipologie di servizi cardiologici maggiori laddove la presenza dei cardiologi fosse più concentrata di giorno; 3) dequalificante per gli specialisti in servizio di notte, costretti a rinunciare alla propria attività per una guardia inutile, invogliati in tal modo ad abbandonare gli ospedali di base per poter erogare altrove prestazioni specialistiche”. Al contrario, la “presenza di più specialisti nella fascia oraria diurna -resa possibile, nel pieno rispetto della normativa vigente e della sicurezza del paziente, con l’eliminazione dell’inutile guardia notturna- consentirebbe di ottimizzare e razionalizzare l’impiego dei cardiologi in servizio, permettendo l’apertura di ulteriori ambulatori dedicati (i.e. scompenso cardiaco, valvulopatie, ipertensione polmonare, prevenzione cardiovascolare, etc), di servizi di day hospital (i.e cardioversione elettrica, scompenso cardiaco, aritmologia) e di diagnostica cardiovascolare (ecocardiografia a riposo e dopo stimolo, ecocardiografia transesofagea). Ne deriverebbe, ovviamente, una sensibile riduzione delle liste di attesa”.
L’Aor San Carlo sta, di conseguenza, doverosamente valutando la posizione degli specialisti, essendo tenuta a massimizzare, ottimizzare ed efficientare i servizi resi ai cittadini, che con il presente comunicato si intendono fermamente rassicurare.