L’Alto Bradano è ormai pronto per il suo Biodistretto: il Comitato Promotore è andato nel vicino Cilento per imparare dai primi al mondo. Concluse le visite di studio in Italia.
L’alto Bradano è pronto a pensare alla costituzione del suo Biodistretto. Dopo aver effettuato una serie di visite studio in Italia, sui territori che hanno sperimentato con successo il modello – che pone al centro l’agricoltura biologica – il Comitato promotore e una delegazione di tecnici, agricoltori e rappresentanti istituzionali si sono recati in Cilento, lì dove è nato il primo Biodistretto al mondo, 20 anni fa.
I vertici del Biodistretto Cilento – Emilio Buonomo, Direttore; Anna Nigro, Presidente; Salvatore Basile, Segretario Generale – hanno raccontato origini, sfide e successi di un organismo che è l’emblema di come tradizione e innovazione possano convivere, dando vita a un modello di sviluppo sostenibile unico al mondo, grazie ad oltre mille imprese agricole biologiche orientate alla multifunzionalità e all’appoggio delle istituzioni locali. “La Basilicata può e deve avere il suo Biodistretto – hanno affermato – e il modello cilentano può essere il riferimento per la sua costituzione”.
Nell’ambito delle azioni previste dal progetto “BioDistretto dell’Alto Bradano” – finanziato dal PSR Basilicata – Bando Sottomisura 1.3 Speciale Aree Interne – la delegazione lucana ha incontrato Sindaci, imprenditori agricoli, presidenti di cooperative e ideatori di iniziative come Ràreche, un mercato locale con 24 aziende e 10 artigiani uniti dagli scopi della tutela ambientale, della produzione sostenibile e della filiera corta, per un modello di consumo differente, poco impattante. Ràreche, che vuol dire radici, è espressione di un'”agricoltura locale, sostenibile e naturale” e si svolge tutti i sabati a Vallo della Lucania, con esposizione e vendita di prodotti artigianali e frutta e verdura di stagione all’insegna del biologico e della sostenibilità.
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