Il 2 ottobre, Sogin – società pubblica interamente controllata dal MEF che si occupa di decommissioning di centrali nucleari e di gestione di rifiuti radioattivi – ha rilasciato un comunicato stampa che ha suscitato la preoccupata attenzione di ambientalisti e giornalisti.
Solo pochi giorni prima, il 26 settembre, la Direzione Distrettuale Antimafia aveva notificato avvisi di conclusione indagini a vari dirigenti della Sogin e di altre istituzioni, per presunti reati legati alla Centrale di Rotondella. Il 27 settembre, i Carabinieri hanno sequestrato un’area di circa 600 metri quadrati all’interno dell’impianto nucleare, evidenziando ulteriormente la gravità della situazione.
L’indagine in corso che interessa direttamente la sicurezza sanitaria e ambientale lucana richiede trasparenza e collaborazione da parte di tutte le parti coinvolte ma purtroppo, proprio in questo contesto, si apprende che Sogin ha formalizzato due denunce nei confronti dell’Associazione Cova Contro e del suo portavoce: la prima per la pubblicazione di un filmato contenente riprese aeree non autorizzate dell’area di disattivazione di Trisaia; la seconda per la divulgazione anticipata dell’atto di chiusura delle indagini, che includeva informazioni sensibili sugli indagati.
Sebbene la società Sogin abbia il diritto di proteggere la propria reputazione, le sue modalità di comunicazione e la scelta di denunciare un’associazione ambientalista sollevano interrogativi.
Infatti, il comunicato stampa “preventivo” e la pubblicazione sul proprio sito internet della vicenda, appaiono come una manovra cautelativa che rischia di essere interpretata alla stregua di un tentativo di influenzare il dibattito pubblico. Allo stesso modo, l’idea che una potente società – attraverso una querela – possa mettere finanziariamente in ginocchio un’associazione ambientalista rischia di apparire non solo come una limitazione della libertà di informazione ma anche come un prepotente intento di scoraggiare in partenza la libertà di parola e il diritto di cronaca, considerato che difficilmente i querelati potranno essere in grado di sostenere i costi di una lunga causa o – peggio ancora – di proibitivi risarcimenti danni se si considera anche che non sempre la verità coincide con la verità processuale.
In questo contesto, Europa Verde chiede con forza che la politica prenda posizioni e faccia richieste precise riguardo alla situazione di Rotondella.
EV sottolinea l’importanza di un intervento chiaro e deciso da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza dei cittadini e la trasparenza nelle operazioni di Sogin.
Mario Montemurro – coordinatore provinciale dei Verdi – dichiara a tal proposito che “A sostegno di queste richieste, chiederemo immediatamente al consigliere regionale Bochicchio, eletto con il simbolo di AVS – PSI- BP, che venga presentata un’interrogazione in Consiglio Regionale di Basilicata per fare pubblicamente luce sulle vicende accadute a Rotondella.
È fondamentale che il Consiglio Regionale della Basilicata si impegni a tutelare i cittadini, garantendo la sicurezza ambientale. Questo implica l’adozione di misure preventive e di vigilanza sui processi di gestione dei rifiuti nucleari, affinché vengano rispettati standard di sicurezza elevati e venga assicurato il benessere delle comunità locali coinvolgendo le stesse nei processi decisionali. La politica regionale deve farsi portavoce delle istanze dei cittadini, promuovendo un dialogo aperto con Sogin e le altre istituzioni coinvolte.
“La Regione Basilicata – prosegue Montemurro – segua immediatamente il buon esempio del Governo Italiano sulla vicenda dei due giornalisti RAI su cui pende un mandato d’arresto russo. Ancora poche ore fa il Ministro Tajani esprimeva solidarietà ai giornalisti e considerava le azioni giudiziarie messe in atto contro di essi come una forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa.
Così come fa bene il Governo a solidarizzare con i giornalisti sulla questione russa, anche la Regione Basilicata – sulla questione Rotondella – ha il dovere morale di schierarsi a difesa del diritto d’informazione indipendente di Cova Contro convocando Sogin per indurla a ritirare le querele come atto di garanzia verso il ruolo delle associazioni ambientaliste e dei giornalisti di sollevare le giuste preoccupazioni affinché la verità su questioni di ambiente e salute pubblica vengano alla luce. In un momento in cui la sicurezza ambientale e sanitaria è più che mai al centro del dibattito pubblico, è cruciale che tutte le parti coinvolte collaborino in modo costruttivo, evitando azioni che possano apparire come tentativi di intimidazione”
“.