Consigliere regionale Vizziello (Basilicata Casa Comune): Salute mentale è la vera Cenerentola del nostro sistema sanitario regionale. Di seguito la nota integrale.
“L’insieme di una serie di fattori come la crescita dei disagi psichici, l’esiguità delle risorse economiche a disposizione e soprattutto la sotto dotazione del personale addetto ai dipartimenti di salute mentale rende oggi la salute mentale la vera Cenerentola del sistema sanitario regionale. Una condizione che perdura da tanti, troppi anni e occorre invertire attraverso maggiori risorse e una buona dose di pragmatismo”.
Ad affermarlo, in una nota, è il Capogruppo regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che ricorre il 10 ottobre.
“Secondo l’ultimo Rapporto del Ministero della Salute relativo all’anno 2023 la Basilicata fa registrare un numero di personale addetto ai Dipartimenti di Salute Mentale di 29 unità per 100 mila residenti, vale a dire meno della metà della media nazionale(59,9 unità per 100 mila abitanti), con l’Italia che, a sua volta, è ventesima tra i paesi OCSE per numero di psichiatri ogni 100 mila abitanti e per spesa dedicata alla salute mentale”.
“Numero drammatici soprattutto se letti alla luce delle stime epidemiologiche, secondo le quali in Italia il 5 per cento della popolazione, cioè 3 milioni di persone, soffre di disturbi psichici gravi e la percentuale sale al 10 per cento se si comprendono anche i disturbi psichici meno gravi come ad esempio gli attacchi di panico”.
“Considerando che l’anno scorso le persone con disturbi mentali prese in carico dal sistema sanitario nazionale sono state circa 800 mila, vale a dire il l’1,5% della popolazione nazionale basta un semplice calcolo per capire che il 3,5% delle persone con disturbi psichici gravi, cioè due milioni di persone, non riceve cure, con tutti gli effetti che ognuno di noi può immaginare per l’integrità fisica del paziente, della famiglia di appartenenza e di terzi”.
“Ancora oggi la malattia mentale subisce lo stigma di non essere una malattia che, al pari ad esempio dell’infarto, comporta una morte immediata, con conseguente possibilità di procrastinarne la cura. Un errore madornale questo e, per capirlo, basta leggere i giornali che quasi quotidianamente ci ricordano quanti episodi di cronaca siano riconducibili a malattie mentali non curate.
“Occorrono dunque percorsi di cura adeguati alle necessità dei pazienti affetti da patologie mentali che possono essere garantiti solo attraverso l’assunzione di nuovi psichiatri, psicologi, assistenti sociali e infermieri”.
“Sono questi investimenti in risorse umane il modo migliore per superare la sterile diatriba tra una Psichiatria di destra e una Psichiatria di sinistra che perdura e che senza dubbio non giova a quanti soffrono di disturbi psichici e a coloro che se ne prendono cura”.