Orazio Licciardello, responsabile settore “Finanze” di “Matera nel cuore” in una nota esprime alcune riflessioni sulla fiera del cioccolato artigianale che si è svolge dal 10 a 13 ottobre a Matera. Di seguito la nota integrale.
Eventi come le fiere del cioccolato artigianale, attualmente in corso nella nostra Matera, cercano di riempire il vuoto lasciato da una carenza di progettualità socio-culturale.
Nel caso di Matera, città che ha ricoperto il prestigioso titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019, l’assenza di continuità in ambito culturale sembra essere parzialmente mascherata da iniziative “goderecce” come quelle dedicate al cioccolato, che attirano l’attenzione del pubblico attraverso l’offerta di esperienze sensoriali immediate e piacevoli.
Questi momenti, pur essendo amati e certamente coinvolgenti, non colmano la mancanza di vere e proprie iniziative culturali che promuovano un benessere duraturo e riflessioni più profonde. Invece di favorire un dialogo attivo e una crescita collettiva a livello civico e culturale, queste fiere sembrano orientarsi verso un piacere effimero che, per quanto terapeutico nell’immediato, non può sostituire una progettualità culturale più strutturata.
Infatti, mentre il cioccolato può contribuire al benessere psicofisico, non risolve le problematiche più complesse della comunità, come la mancanza di spazi di dialogo, l’assenza di visioni lungimiranti per lo sviluppo del territorio e la difficoltà nel coinvolgere la popolazione in progetti a lungo termine. Piuttosto, appare come una sorta di “anestetico” dolce che però non affronta le questioni profonde legate al futuro della città e al suo ruolo culturale nel panorama italiano ed europeo.
Matera, pur essendo stata un faro culturale nel 2019, rischia oggi di accontentarsi di piccoli eventi di svago sensoriale che, seppur piacevoli, non sostituiscono la necessità di una vera progettualità culturale, capace di offrire spunti di crescita e di coesione per il futuro della città e dei suoi abitanti.