Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dall’ambientalista materano Pio Abiusi per conto dell’associazione Città Plurale di Matera all’assessore regionale all’ambiente, Vilma Mazzocco, sulla vicenda che riguarda l’inquinamento causato dalla fabbrica Mythen.
Egregio Assessore,
La Mythen è quella fabbrica che secondo organi della magistratura materana causò a settembre dello scorso anno la moria di tre pesci nel fiume Basento ,essa è posta sempre in Valbasento ma in agro di Ferrandina.
La competenza della Provincia di Matera è sul regime degli scarichi e di tanto in tanto da autorizzazioni provvisorie come , ogni tanto, le revoca.
In occasione della moria dei tre pesciolini, grazie all’intervento della Prefettura di Matera, si riusci a risalire alla causa e l’accaduto fu di dominio pubblico.
In quella circostanza, la Prefettura interessò dell’accaduto anche il Ministero dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, il quale si fece cura di evidenziare con sua nota ai vari enti interessati una serie di inadempienze risalenti anche al 2006, quella nota del Ministero non ha avuto seguito e le cose vanno avanti come prima.
Dicevamo che la moria dei noti pesciolini ha scatenato una ridda di autorizzazioni provvisorie e di revoche allo scarico nei confronti di Mythen da parte della Provincia di Matera,giorni fa ne è arrivata un’altra
L’Arpab effettua controlli stringenti, sembra, e tutti a spese della collettività.
Parliamo , ovviamente, di controlli sulle acque reflue ,le altre matrici ambientali quasi certamente non siano mai state monitorate malgrado siamo in presenza di una fabbrica chimica potenzialmente molto più pericolosa di un inceneritore .Il Ministero dell’Ambiente ha incluso la Mythen nell’inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti, direttiva Seveso bis; anche in questo caso la direttiva per ciò che riguarda le comunicazioni al territorio sui piani d’emergenza sono completamente disattese.
Un quotidiano locale, lo scorso Febbraio, titolava che da Mythen fuoriuscivano alcuni tubi ed inquinavano un campo di orzo. Prima ancora della diffusione della notizia vi fu l’intervento di Arpab e del Noe. I report relativi a quello illecito sversamento non sono mai stati resi noti ed è finito tutto nella pratica dei tre pesciolini morti e, giustamente, archiviata.
La presenza del misterioso tubo porta ad una ennesima ordinanza provinciale, siamo sempre in pieno Far West.
La triste vicenda non si completa qui perché un altro Tubo compare e questa volta é un tubo di fogna che dovrebbe essere non utilizzato e che dovrebbe condurre ad un impianto di depurazione non funzionante, viene misteriosamente rotto e si scopre che in esso vi sono liquami
Beh! dopo tutte queste belle cose , aggiungiamo anche l’agro di Ferrandina al monitoraggio che ci si accinge a fare o l’ombrello protettivo del sindaco del centro ci dice che da quelle parti è tutto a posto? Non è forse il caso di procedere al rilascio dell’AIA. che il precedente Ass. Mancusi definiva essere una clava, è passato un anno da allora, nel frattempo è arrivata Vilma, ha portato la clava, a quando l’AIA per la Mythen?
Pio Abiusi – Città Plurale di Matera