Consiglieri Bochicchio (Avs-Psi-LBp) e Valvano (Psi): “Su Stellantis serve unità. Chiediamo impegno di Fitto per rivedere politiche Ue”. Di seguito la nota integrale.
“Cresce la nostra preoccupazione per il futuro dei lavoratori di Stellantis e delle aziende dell’indotto. Le audizioni in Commissione hanno rimarcato la drammaticità di una vertenza che rischia di travolgere l’economia lucana. Il Governo nazionale non ha colto a pieno le criticità di questa vicenda. Ora serve unità e soprattutto l’impegno da parte della Commissione Europea di rivedere le politiche sulle auto elettriche”. E’ quanto sostengono il capogruppo del fronte della sinistra in Consiglio Regionale, Antonio Bochicchio, ed il segretario regionale del Psi di Basilicata, Livio Valvano, dopo le audizioni delle parti sociali in Terza Commissione consiliare sulla crisi del comparto automotive. “Il calo degli occupati e la riduzione della produzione confermate anche oggi in audizione dalle parti sociali confermano la gravità della situazione che tocca Stellantis ed il suo indotto – commenta il consigliere regionale Bochicchio – Non si può più attendere ma urge lavorare insieme e confrontarsi per provare a trovare una soluzione che eviti non solo l’ulteriore perdita di posti di lavoro ma anche il depauperamento del tessuto economico regionale”. “Su Stellantis il Governo nazionale, con Draghi prima e Meloni adesso, ha sottovalutato i rischi e le conseguenze – aggiunge il segretario regionale del Psi, Valvano – L’assenza di una politica industriale nazionale e il radicalismo ambientalista annidato tra i banchi del Parlamento europeo hanno fatto da spalla alla lobby della filiera industriale e finanziaria dell’elettrico. A rimetterci è l’Italia e le Regioni dove sono insediati gli stabilimenti Stellantis che, fra l’altro, con un approccio campanilista sta salvaguardando produzione e occupazione francese. Ora ci aspettiamo che il Governo Meloni possa fare pressing sul vice presidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto, affinché l’Europa riveda le politiche scellerate sull’elettrico che rischiano di affossare industria e occupazione”.